Impegni assunti formalmente davanti al prefetto e puntualmente disattesi. Non solo. Di fronte alle continue sollecitazioni della sindaca la risposta è stata ancora più eloquente: «Ieri – ha detto Marialuisa Forte – il dirigente regionale competente mi ha sbattuto il telefono in faccia». E così per superare l’inerzia e la mancanza di collaborazione di Palazzo Vitale, competente in materia, e scongiurare incidenti o pericoli per l’incolumità dei cittadini, la sindaca Forte ha firmato l’ordinanza per arginare l’emergenza cinghiali a Campobasso. Il documento, in base agli articoli 50 e 54 del Tuel, prevede di poter affidare il servizio di selecontrollo ad un équipe di esperti (tutti muniti di patentino apposito) che procederà alla cattura o all’abbattimento dei cinghiali presenti in città. Ovviamente tutto a spese del Comune. Si tratta di operazioni sicure per la cittadinanza: gli animali, la cui presenza può essere segnalata anche direttamente dai residenti, verranno sedati utilizzando apposite siringhe e la ricerca partirà dal punto di rimessa del branco, prima che lungo le strade. Dunque, nessuna scena da ‘far west’.
«Non possiamo più aspettare – ha detto ieri la sindaca in conferenza stampa – siamo stati lasciati soli dalla Regione e allora ho deciso di firmare l’ordinanza assumendomi la responsabilità e i costi di un intervento indispensabile per Campobasso dopo gli avvistamenti dei cinghiali nei punti nevralgici della città, da via Mazzini, a via Monsignor Bologna, via Piave, via Principe di Piemonte, nella zona del terminal e del quartiere San Giovanni e persino nei pressi delle scuole». L’ordinanza avrà una durata breve perché entro il 20 maggio dovrebbe intervenire la Regione con l’istituzione di un albo di selecontrollori e la stipula di convenzioni per lo smaltimento delle carcasse animali. Obiettivi che erano stati programmati “entro dieci giorni” nel corso del tavolo in Prefettura dello scorso 9 aprile. Dunque, il ritardo accumulato e la preoccupazione dei campobassani hanno spinto la sindaca a prendere in mano la situazione e sopperire alle carenze dell’ente regionale. Del resto già altri Comuni – Riccia, Termoli – sono corsi ai ripari con ordinanze simili.
Presente in conferenza stampa anche il presidente di Legambiente Molise Andrea De Marco che ha imputato alla Regione precise responsabilità: «Nel 2018 avevamo già chiesto alla Regione di intervenire seriamente. Si tratta di un problema serio che incide su tutto l’equilibrio ambientale e che è frutto di una mancata programmazione. Ora i Comuni sono costretti ad agire da soli».
Infine l’invito ai cittadini ad essere rispettosi delle regole in materia di rifiuti per evitare la proliferazione dei cinghiali: «Il Comune potenzierà i controlli sul fenomeno abbandonati, altra causa dell’invasione dei cinghiali. Abbiamo già individuato numerosi evasori della Tari – ha concluso la sindaca, ma serve anche il contributo dei cittadini, con comportamenti corretti e rispettosi dell’ambiente».