Una crisi quantomeno insolita quella a Palazzo San Giorgio dove, con il passare delle ore, al netto del ‘silenzio’ della sindaca Marialuisa Forte, emergono ‘strappi’ anche negli altri schieramenti.
Le crepe maggiori sono venute a galla proprio all’interno del Cantiere civico, dopo la conferenza stampa in cui Pino Ruta ha annunciato urbi et orbi l’ipotesi di una mozione di sfiducia nei confronti della prima cittadina e della sua maggioranza, chiamando ‘alle armi’ anche i consiglieri di centrodestra.
Un ‘invito’ che per il momento è stato raccolto in maniera ufficiale solo da Nicola Cefaratti – ma non dal capogruppo del suo partito Mimmo Esposito – mentre Aldo De Bendedittis ha risposto con una sorta di provocazione politica nei confronti del ‘collega’ avvocato: «Andiamo dal notaio e dimettiamoci in blocco». A meno di 24 ore la proposta è stata raccolta dal leader del Cantiere civico che su Facebook ha scritto: «Raccolgo e condivido la proposta di De Benedittis: andiamo dal notaio. Va fatta chiarezza restituendo ai cittadini il diritto di voto e cacciando una volta per tutte i mercanti dal tempio».
Con il passare delle ore, però, quella di Pino Ruta inizia ad assumere i contorni di una battaglia personale, non supportata fino in fondo dalla base del gruppo civico. Dopo l’addio di Adele Fraracci, anche l’altro assessore dimissionario, Angelo Marcheggiani, ha lasciato il Cantiere civico, non risparmiando critiche su come è stata gestita l’intera vicenda. Il ginecologo, infatti, ha abbandonato la conferenza stampa insieme al consigliere Vincenzo De Iasio. «In conferenza avrei voluto esprimere le ragioni di un gesto piuttosto insolito – quello delle dimissioni di un assessore – ma essendomi accorto che si trattava di un monologo ( il riferimento a Pino Ruta, ndr) ho preferito andare via». Un’assenza che, insieme a quella del consigliere De Iasio si è notata all’interno della sede del cantiere civico in piazza Prefettura, tanto che in molti stanno già mettendo in discussione la disponibilità dei consiglieri a firmare la mozione di sfiducia.
Una strada che, anche secondo Marcheggiani, non sarà facilmente percorribile: «Non credo che tutti siano d’accordo», commenta. Il noto ginecologo prende anche le distanze dalle dichiarazioni rilasciate da Pino Ruta sul commissariamento e sul ritorno alle urne, ipostesi caldeggiata dall’avvocato. «Il commissariamento è una tagliola per tutti, è il fallimento della politica. Non posso avallare l’ipotesi di tornare alle urne e rischiare di far vincere il centrodestra. Io credo che vadano messi da parte i personalismi, da una parte e dall’altra. Io come amministratore, sia a Campobasso che in altri comuni, sono sempre stato lontano dalle polemiche e non sono mai stato sotto i riflettori, ho preferito parlare con i fatti». Tra le iniziative messe in campo ricorda il rinnovo della Consulta Socio-sanitaria cittadina, i capitoli di spesa destinati specificamente alle politiche sanitarie e della diversabilità inseriti per la prima volta nel Dup la convenzione tra Comune di Campobasso, Ordine del Medici e Caritas diocesana per l’istituzione dell’Ambulatorio solidale per l’assistenza alle persone fragili. Insomma, azioni concrete, non parole.
«Lascio il Cantiere civico – annuncia Marcheggiani – e revoco la mia disponibilità alla presenza il mercoledì mattina in sede dovendo riprendere a pieno ritmo la mia attività lavorativa di medico. Auguro però a tutti gli iscritti un proficuo lavoro futuro. Un saluto ai colleghi di Giunta ed alla Sindaca ed un ringraziamento particolare va ai consiglieri comunali Vincenzo De Iasio e ad Antonella Trivisonno, persone splendide, che ringrazio per la vicinanza in questi giorni di difficili decisioni».
Insomma, il Cantiere civico perde pezzi. Ma anche all’interno del centrodestra la posizione è tutt’altro che univoca. Da una parte le dichiarazioni di Cefaretti e De Benedittis, dall’altra la ‘prudenza’ dell’aria moderata – Esposito e Colagiovanni su tutti – che non vuole prestare il fianco alle «preteste personalistiche» di Pino Ruta. C’è bisogno dunque, di stabilire una strategia comune: per questo il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Lotito ha richiesto un tavolo unitario con tutte le forze politiche della coalizione per dettare la linea. Al summit, però, oltre ai segretari dei partiti, vogliono partecipare anche i consiglieri di Palazzo San Giorgio che, in questa delicata partita, esigono dire la loro. «Ricordo a tutti che tra meno di due mesi – ha precisato Esposito – ci sarà il verdetto sul ricorso elettorale. Inoltre dovrebbe essere il centrodestra a presentare la mozione di sfiducia, non possiamo sottostare ai ricatti di Pino Ruta. Ad ogni modo attendiamo il confronto con tutti i partiti prima di lanciarci in dichiarazioni personali e non condivise con gli altri esponenti della coalizione». mdu