Ha rotto il silenzio dopo giorni in cui si sono rincorse indiscrezioni, smentite e le ipotesi più disparate, per altro non mostrando preoccupazione sul ‘futuro’ della sua amministrazione. La sindaca Marialuisa Forte, ‘bersaglio’ della mozione di sfiducia lanciata da Pino Ruta, si è lasciata andare ad un commento sulla crisi in atto nella sua maggioranza al termine della cerimonia di gemellaggio con la cittadina brasiliana di Itatiba. «Sia io che la Giunta stiamo lavorando, stiamo progettando e programmando quella che è l’attività amministrative e quello che sarà il futuro della città», taglia corto Forte rispedendo al mittente – il presidente della Regione Francesco Roberti – l’invito a dimettersi. Sullo strappo del Cantiere civico preferisce non esprimersi, così come sulla rassegnazione delle deleghe degli assessori dimissionari, ma garantisce che sia per il settore Cultura (prima in capo ad Adele Fraracci) che su quello dei Lavori pubblici (assegnato a Piero Colucci) non ci saranno contraccolpi. «Per il Corpus Domini è già tutto pronto perché abbiamo cominciato a lavorare sin da gennaio e 20 giorni fa abbiamo fatto una delibera di giunta per una variazione di bilancio appostando le risorse necessarie proprio sul capitolo del Corpus Domini. Il cartellone è già pronto, deve essere solo pubblicato».Neppure il cantiere della scuola D’Ovidio subirà variazioni: «I lavori procedono e siamo nei tempi», garantisce la prima cittadina.
Dichiarazioni che se da un lato non aggiungono grandi novità rispetto ai giorni scorsi, dall’altro potrebbero celare un clima meno ‘allarmato’ nella coalizione progressista, soprattutto alla luce dello ‘sgretolamento’ in atto all’interno del Cantiere civico di Pino Ruta. Dopo l’addio degli assessori Adele Fraracci e Angelo Marcheggiani, pare che anche tra i consiglieri ci siano pesanti malumori rispetto all’ipotesi di sfiduciare la maggioranza e tornare alle urne. Sia Vincenzo De Iasio sia Antonella Trivisonno, infatti, avrebbero espresso perplessità sulla questione, dunque le 13 firme necessarie a portate in aula la mozione sembrano sempre più lontane.
Contestualmente il centrodestra attende l’esito del vertice romano dei segretari di partito che stamane alle 12 si incontreranno nella sede del leader regionale di Forza Italia Claudio Lotito. Al netto della strategia che ne verrà fuori, però, le posizioni dei consiglieri di Palazzo San Giorgio sembrano essersi ‘ammorbidite’ rispetto alle intenzioni bellicose palesate da qualcuno ad inizio crisi.
Il capogruppo della Lega Alberto Tramontano ha accolto positivamente la convocazione del tavolo regionale, ribadendo che vada stabilita una linea unitaria. Allo stesso tempo però crede che accettare l’invito di Pino Ruta a firmare la mozione sia un autogol politico, «non possiamo appoggiare chi di fatto ci ha fatto perdere le elezioni», ha commentato ieri prima della riunione dei capigruppo a Palazzo San Giorgio. Poi fa riferimento all’udienza del ricorso elettorale fissata il 13 luglio: «C’è un ricorso in cui il centrodestra ha chiesto, in via preliminare, che venisse riconosciuto un risultato diverso. Non attendere il Tar dopo aver investito soldi e lavoro mi sembra contraddittorio, soprattutto se si pensa di poter ribaltare le elezioni. In secondo istanza comunque si tornerebbe al voto, ma c’è la magistratura che sta per emettere una sentenza e mi sembra corretto politicamente e amministrativamente attendere l’esito». Sulla possibilità di un allargamento della maggioranza all’area moderata di centrodestra Tramontano è categorico: «La Lega non farà inciuci di nessun tipo, non li faremo con la sindaca Forte ma neppure con Pino Ruta».
Anche il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Pilone, tra le uniche voci favorevoli a tornare al voto, ha però frenato sull’ipotesi di ‘sposare’ la causa di Pino Ruta. «Ci atterremo a quanto stabilirà il tavolo dei segretari, ma se si dovesse presentare una mozione di sfiducia deve essere il centrodestra a farlo, senza accodarsi alle iniziative di Pino Ruta».
mdu