Ricomposta la giunta a Palazzo San Giorgio, le polemiche sono tutt’altro che sopite. Lo strappo del Cantiere civico di Pino Ruta continua ad avere strascichi anche al di fuori del municipio: nuovo terreno di scontro ora sono i social. Nel mirino dell’avvocato l’ex sindaco di Campobasso e consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Roberto Gravina che nei giorni scorsi ha depositato una interpellanza per chiedere lumi sull’idoneità alla candidatura nel CdA di Sviluppo Italia Molise del segretario regionale dell’Udc Teresio Di Pietro, nonostante un chiaro divieto contenuto nell’avviso pubblico.
Una posizione che Pino Ruta ha definito strumentale e incoerente, ritornando sulla nomina di Piero Neri al vertice della Sea, vicenda che decretato il ‘divorzio’ dalla maggioranza Forte: «Aiutiamo Roberto Gravina a svegliarsi dal lungo letargo – scrive su Facebook – unitamente alla sua allegra compagnia, molto operativa, “un tanto al kilo”, sul Municipio Campobasso: giustamente denuncia la prassi del centrodestra di assegnare cariche pubbliche (pagate con i soldi dei contribuenti) ai segretari di partito, ma stranamente non dice mezza parola quando quello stesso metodo viene utilizzato dal centrosinistra.
La sindaca di Campobasso Forte ha fatto tale e quale, nominando al vertice della Sea, la municipalizzata dell’immondizia, Piero Neri, referente politico regionale dei Verdi, al di fuori di qualsiasi comparazione di curricula. E lo stesso aveva fatto qualche settimana prima con il vertice dell’Azienda speciale Pistilli (nominando l’ex assessore della Giunta Battista Maripina Rubino, ndr), lottizzata anch’essa in favore dell’altra referente dello stesso partito.
Delle due l’una: o Gravina si è distratto oppure è la solita doppia morale di una certa sinistra, per quanto mi riguarda inaccettabile».
Un’accusa a cui ha voluto immediatamente replicare Gravina, evidenziando come nel bando per il Cda Sea non ci fosse lo stesso divieto presente nel bando della Regione, ovvero che i candidati non possano aver ricoperto cariche politiche negli ultimi due anni. «Eppure è semplice – dice Gravina – è la Regione ad aver inserito nell’avviso pubblico, come requisito, il divieto di cui al Decreto legislativo 165/2001 e quindi è essa stessa ad essere contraddittoria.
Eppure la nomina alla Pistilli di cui scrivi – replica a Ruta – risale a diverse settimane fa e non mi pare di aver letto tue invettive se non ora, evidentemente, per la situazione creatasi, non certo per un tuo letargo. Giusto? Perché diversamente la doppia morale non riguarda certo me». Controbatte il leader del Cantiere, evidenziando come «anche nelle nomine della Sea, a Campobasso, era stata prescritta una valutazione comparativa e curriculare, ovvero una valutazione sul merito, di cui non vi è la benché minima traccia nel provvedimento confluito invece sul rappresentante di un partito politico della coalizione. Quindi ? Di cosa parliamo ? Avete fatto su Campobasso la stessa cosa che criticate in Regione».
«Eppure non mi hai risposto – incalza ancora Gravina – il tuo non era letargo mentre si procedeva alle nomine presso l’Asp Pistilli, giusto?
Perché quanto scrivi appare leggermente collegato proprio alle nomine Sea, che peraltro, da avvocato attento quale sei, sono governate da tutt’altra normativa.
Per questo, ti reitero la domanda: le nomine di cui oggi ti lamenti, sono o no dipese dalla mancata scelta di una tua persona al vertice della Sea (Presutti, secondo quanto svelato dall’ assessore Marcheggiani, all’indomani dell’addio al Cantiere civico, ndr), visto che una persona è stata già selezionata come consigliere di amministrazione?
Perché vedi, se iniziamo a parlare di curricula, poi il terreno diventa davvero scivoloso anche in Regione».
A dar manforte a Gravina anche l’assessore pentastellato Simone Cretella: «Più che altro non capisce per quali ragioni se le nomine le chiede il “Cantiere”, anche pescando dalla lista dei non eletti o comunque dal bacino di sostenitori e simpatizzanti, si parla di “curricula di alto profilo”, mentre le nomine degli altri sono “vergognose lottizzazioni dei partiti”».
Per Ruta però le due vicende sono esattamente le stesse: «Se vedi la pagliuzza nelle nomine del centrodestra – risponde a Cretella – mentre ti sfugge la trave della peggiore lottizzazione spartitoria (di poltrone e prebende) del centrosinistra forse hai qualche problema ! Quanto al Cantiere Civico ed al sottoscritto, mi risulta che alla poltrone ed alle connesse indennità ci abbiamo rinunciato. Questi sono i fatti».
Insomma, la guerra tra il cantiere civico e il centrosinistra prosegue senza esclusione di colpi. In attesa della ‘mossa’ del centrodestra che attende il pronunciamento del Tar sul ricorso elettorale: il 16 luglio i giudici potrebbero accogliere le doglianze di De Benedittis e annullare le elezioni.

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