Le premesse della prima parte della seduta non lasciavano presagire alcun risultato. Nell’agenda del Consiglio, oltre a varie interrogazioni ed interpellanze, c’erano tre variazioni al bilancio: due da ratificare dopo l’ok in giunta – quella sullo stadio e quella inerente alla manifestazione della Pace tra Crociati e Trinitari – ed una da approvare, relativa ad una parte del disavanzo di gestione. Quest’ultima rappresentava il ‘piatto forte’ della giornata: tra gli interventi da finanziare, infatti, c’erano anche quelli proposti dal centrodestra e approvati prima del rendiconto. Ma non tutti. Questo il ‘dettaglio’ che ha fatto andare su tutte le furie la minoranza che, intorno alle 11 e dopo la richiesta di una sospensione da parte del capogruppo del Pd Ramundo, ha abbandonato l’aula per far cadere il numero legale. Tra i banchi però sono rimasti i consiglieri della Lega e dell’Udc, dunque la sospensione di un paio d’ore è l’aggiornamento dei lavori al pomeriggio sono stati concessi. In sostanza nella variazione non sono state impegnate tutte le risorse disponibili (2,4 milioni di disavanzo di gestione) che, come garantito dalla maggioranza, dovevano essere destinate ad una serie di interventi migliorativi per la città , molti dei quali proposti dall’area moderata. «Il centrodestra è unito e credo si andrà in seconda convocazione – il commento a caldo di Salvatore Colagiovanni – perché oggi pomeriggio non ci presenteremo all’appello. Bisogna evidenziare che attualmente non c’è una maggioranza a Palazzo San Giorgio e, dunque, certi temi vanno dibattuti in aula non in giunta», il riferimento alle ratifiche dell’esecutivo.
Il capogruppo della Lega Tramontano ha invece motivato la sua presenza in aula come questione di garbo e rispetto della dinamica che consiglio: «Avevamo condiviso con tutto il centrodestra una linea comune, ovvero che avremmo lasciato i lavori dopo le interrogazioni e prima della discussione delle variazioni, ma di fronte ad una richiesta di sospensione la grammatica istituzionale impone un certo comportamento, la si concede senza alcun problema. Forse c’è una incomprensione tra i vari consiglieri della mia coalizione su questa richiesta, ma la linea resta quella di votare le ratifiche di giunta e una variazione al bilancio incompleta, che non riporta tutti gli interventi pattuiti».
Sulla stessa linea il capogruppo di Forza Italia Esposito: «Sulle ratifiche in giunta c’è grande resistenza. Sulla variazione ora come ora è un secco no perché ci sono una serie di cose non condivise con noi che, attualmente, rappresentiamo la maggioranza in Consiglio, mancano soprattutto gli ordini del giorno approvati un mese fa. Certo, non siamo qui per fare i nemici della città , dobbiamo riflettere».
Insomma, l’assenza del centrodestra ai lavori del pomeriggio sembrava quasi assodata e invece, alle 15.30 in aula sono entrati Domenico Esposito (FI), Francesco Pilone (FDI), Pina Bozza (Popolari per l’Italia) e Sandra De Lucia (Lega) garantendo il numero legale. I quattro consiglieri hanno votato contro le ratifiche di giunta, che sono state comunque approvate dalla coalizione progressista, ma sono riusciti ad ottenere il ritiro della variazione al bilancio. Ad annunciarlo in Aula la sindaca Forte: «Considerato quello che si è detto nelle due commissioni, oggi in aula e alla luce degli odg approvati, che sono impegni seri per il Consiglio sono atti importanti, ritiriamo la delibera alla variazione di bilancio di previsione perché ne volgiamo fare una più completa. Ci prenderemo 20 o 30 giorni per riportarla in Consiglio con tutte le risorse da impiegare e gli interventi da mettere in campo».
La sindaca ha poi ringraziato quei consiglieri comunali che «esercitando il proprio mandato con senso di responsabilità , hanno permesso l’approvazione dei provvedimenti contabili fondamentali per l’attuazione di alcune priorità dell’Amministrazione».
In particolare, la sindaca ringrazia la coalizione progressista, il gruppo consiliare Campobasso Viva, con i rappresentanti del Cantiere Civico, Vincenzo De Iasio, favorevole a entrambe le variazioni, e Antonella Trivisonno, che ha votato a favore di una e si è astenuta sull’altra.
Un riconoscimento anche alla presenza in Aula dei consiglieri di opposizione Mimmo Esposito, Francesco Pilone Pina Bozza e Sandra De Lucia, che – pur votando contro – hanno consentito, con spirito istituzionale e rispetto del ruolo assembleare, il raggiungimento del numero legale per lo svolgimento della seduta.
«Il confronto anche tra posizioni diverse può produrre progressi grazie al senso di responsabilità . È grazie a questo che oggi pomeriggio il Consiglio ha potuto affrontare e votare strumenti essenziali per la vita amministrativa della città . A tutti va il mio ringraziamento», ha dichiarato.
Soddisfatto l’esponente di Forza Italia Esposito: «Questo è il primo intervento veramente politico che la sindaca fa – ha commentato – e credo che grazie alla presenza mia e dei miei tre colleghi in aula abbiamo raggiunto questo risultato. Se alla prossima seduta sulla variazione di bilancio verranno appostate tutte le risorse allora vorrà dire che oggi, garantendo il numero legale, abbiamo preso la decisione giusta».
Riconosce il traguardo raggiunto, a livello politico, anche Francesco Pilone ma premette che Fratelli d’Italia non voterà comunque la variazione: «Sono entrato in Consiglio oggi per esprimere il mio secco no alle due ratifiche di giunta, l’ennesimo escamotage che questo esecutivo usa per esautorare il ruolo del Consiglio. Rispetto alla variazione ritirata, ho la vaga impressione che la prossima verrà portata in aula insieme all’assestamento di bilancio, che va votato entro il 31 luglio, e probabilmente già conoscendo la sentenza del Tar sul ricorso. In qualunque caso Fratelli d’Italia dirà no sia all’assestamento che alla variazione».
madu