Il primo Corpus Domini targato Marialuisa Forte si è chiuso con numeri positivi. A far calare il sipario sulla quattro giorni di festa, domenica sera, il concerto di Ron seguito dall’esibizione della Riserva Moac. ‘Riportare’ il concertone finale in centro (e gratis) si è rivelata una scelta vincente: in migliaia in piazza della Vittoria e lungo Corso Vittorio Emanuele per rivivere le emozioni del cantautore che per anni ha collaborato con Lucio Dalla. Sul palco canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana come “Una città per cantare”, “Attenti al lupo” e “Vorrei incontrarti fra cent’anni”. Non meno elettrizzante la performance dei Riserva Moac che, anche con la nuova formazione, hanno animato il pubblico ben oltre la mezzanotte. Un bilancio che per il vicesindaco e assessore alle Attività produttive Giose Trivisonno lascia più che soddisfatti: «È stato il primo Corpus Domini con il villaggio Unimol (grande partecipazione ed entusiasmo).
Per la prima volta EAT ha messo in vetrina i prodotti del Molise (avevate mai mangiato un piatto di pasta la Molisana durante la festa?).
Il concerto della domenica è tornato in centro e per tutti.
Il Molise sempre più presente con le casette dei Comuni (grazie), con le serate su Folklore, il concerto su Fred Buongusto, la chiusura dei Riserva Moac.
Il grazie va ai tanti che hanno lavorato dietro le quinte: ai dipendenti comunali (al commercio hanno lavorato fino a mezzanotte del venerdì), agli agenti di polizia municipale, alle forze dell’ordine e al Prefetto, a tutto il personale SEA, all’associazione Misteri e Tradizione, ai portatori, ai volontari e a tutti i campobassani e i visitatori che hanno dato onore alla nostra città».
Anche la prima cittadina Marialuisa Forte ha voluto ringraziare tutti gli attori del Festival, che ha avuto il suo momento clou con la sfilata dei Misteri: «Campobasso ha celebrato la sua anima più vera. Emozione, commozione, felicità, senso di comunità: sentimenti che si sono intrecciati in una giornata speciale. Una giornata in cui la città si è riconciliata con sé stessa, con la sua storia e la sua tradizione.
I tredici Ingegni, con la loro imponenza e leggerezza allo stesso tempo, ci hanno condotto in un viaggio sospeso tra passato e presente. Come sindaca, ho avuto l’onore e il privilegio di accogliere diavoli, angeli e santi che popolano queste straordinarie macchine volanti. Ed è proprio questa la magia dei Misteri: riunirci tutti sotto uno stesso cielo, coinvolgerci e trasportarci, come portatori di un’identità che ci appartiene.
Campobasso ha vissuto momenti indimenticabili: portati a spalla con dedizione e orgoglio, gli Ingegni hanno attraversato le vie della città, ricordandoci che Campobasso è – e sarà sempre – la città dei Misteri».