Torna l’incubo dei rubinetti a secco nel capoluogo. Lunedì scorso la Grim Scarl ha comunicato al Comune che, a causa della riduzione del flusso idrico fornito da Molise Acque, si è vista costretta a sospendere l’erogazione dell’acqua per tre notti consecutive, dalle 00.00 alle 5.00, per consentire il recupero dei serbatoi cittadini.
Una decisione che riaccende le tensioni tra gli enti gestori e riporta la città ai disagi dello scorso inverno, quando migliaia di famiglie rimasero senz’acqua anche per più giorni.
La sindaca durante la conferenza non usa mezzi termini: «Siamo arrabbiati e andremo fino in fondo. Ho tutta la corrispondenza tra Molise Acque e Grim, dove si rimpallano accuse e responsabilità, ma alla fine a pagare sono sempre i cittadini di Campobasso».
Secondo la prima cittadina, il capoluogo viene penalizzato in modo ingiustificato: «Campobasso non è la “Cenerentola del Molise”. Qui ci sono attività economiche, alberghi, ristoranti, Rsa e un ospedale: non possiamo essere i primi a subire le riduzioni. Voglio capire perché, ogni volta che si chiude l’acqua, si parte sempre da Campobasso».
La sindaca ha chiesto a Molise Acque «dati precisi, non risposte generiche» e ha contestato la tesi secondo cui la diminuzione dipenderebbe da consumi e dispersioni eccessive: «Ritorna la ‘favola’ della dispersione idrica al 70%. Non è assolutamente vero. La dispersione reale è intorno al 35-40%, come in tutte le città. Se la situazione non rientra entro venerdì – ha avvertito – mi rivolgerò alla Procura della Repubblica per interruzione di pubblico servizio. L’acqua è un diritto essenziale e va garantita a tutti».
Il Comune intende portare la questione al prossimo comitato dell’Egam, al quale saranno invitati anche Grim e Molise Acque. Nel frattempo, la prima cittadina chiede trasparenza e un piano idrico strutturale per evitare nuovi blackout: «Ogni anno si arriva a ottobre senza soluzioni. Perché non si è pensato a reperire le risorse per sistemare le reti? Le famose valvole di Molise Acque che fine hanno fatto? Perché non si è pensato ad un piano per l’emergenza?».
Infine, un appello alla collaborazione e alla chiarezza: «Non voglio stare in mezzo a due enti che si rimpallano le colpe. I cittadini di Campobasso vanno tutelati. Ieri mi è stato detto che non mi compete conoscere questi dati. Se non avremo risposte, agirò anche come cittadina, con un accesso agli atti. Non è più tollerabile che tra i due litiganti a soffrire siano sempre e solo i campobassani».
Intanto la Grim, attraverso una nota, invita tutti i cittadini a un uso consapevole e responsabile dell’acqua disponibile e suggerisce alcune buone pratiche per limitare al minimo i disagi dovuti all’interruzione del servizio idrico: «Effettuare una piccola scorta d’acqua nelle ore che precedono la sospensione; evitare usi impropri della risorsa idrica; verificare il corretto funzionamento di autoclavi e serbatoi domestici, in modo da garantire la pressione minima necessaria; limitare l’uso di elettrodomestici che richiedono acqua (come lavatrici e lavastoviglie); al ripristino del flusso idrico, lasciare scorrere l’acqua corrente per alcuni minuti prima di utilizzarla.
Per qualsiasi dubbio o necessità è possibile contattare la Grim scarl al numero 0874 1919702 (servizio attivo h24, 7 giorni su 7).
La società resta a disposizione dell’utenza per ogni tipo di informazione o chiarimento.
Per ulteriori aggiornamenti e consigli è possibile consultare sul sito istituzionale www.grimolise.it
l’informativa Vademecum utilizzo risorse idriche».
sl

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