Il Molise è tradizionalmente considerato un territorio ricco di risorse idriche, ma da settimane la regione sta affrontando una crisi senza precedenti. In diversi comuni l’acqua viene sospesa per alcune ore della giornata, una misura necessaria per far fronte al calo delle disponibilità e all’aumento dei consumi. La situazione riporta al centro dell’attenzione problemi strutturali noti: sprechi, dispersione eccessiva e una gestione della rete che necessita di interventi urgenti.
A confermare criticità già emerse negli anni è l’ultimo report Ecosistema Urbano di Legambiente, realizzato in collaborazione con Il Sole 24 Ore. Secondo il dossier, a Campobasso ogni abitante consuma in media 149 litri di acqua potabile al giorno.
Ancora più significativo il dato sul fronte della dispersione. Il capoluogo regionale registra la quota più alta: il 63,6% dell’acqua immessa nelle reti non arriva agli utenti finali, dispersa tra perdite e inefficienze infrastrutturali.
Numeri che, alla luce della crisi idrica in corso, assumono un peso ancora maggiore. L’acqua c’è, ma non arriva o viene sprecata lungo il percorso: un paradosso che la regione non può più permettersi. Per amministrazioni e gestori si impone ora la necessità di accelerare sugli interventi di manutenzione e ammodernamento delle reti, mentre ai cittadini viene richiesto un uso più responsabile della risorsa.
La crisi attuale, avvertono le associazioni ambientaliste, deve essere un campanello d’allarme: il Molise non può continuare a contare solo sulla sua storica abbondanza d’acqua. Servono strategie, investimenti e scelte condivise per evitare che difficoltà come quelle di queste settimane diventino la norma.

























