Ormai gli automobilisti non ci fanno neppure più caso. Talmente abituati allo slalom tra le buche che le condizioni delle strade della città non fa più notizia. Ma i campobassani non perdono la speranza e attendono ancora con fiducia il piano straordinario di manutenzione e rifacimento di strade e marciapiedi da due milioni di euro annunciato quasi un anno fa dall’amministrazione di Palazzo San Giorgio. In attesa il Comune ha comunque cercato di correre ai ripari mettendo una ‘toppa’ alle tante buche formatesi soprattutto dopo le nevicate di gennaio. Peccato che gli interventi tampone abbiano soltanto peggiorato la situazione. Non solo, anche le aziende private di fornitura di energia o gas fanno la loro parte: è la denuncia del consigliere del Movimento 5 Stelle Simone Cretella che ha ‘immortalato’ le condizioni da terzo mondo delle principali strade di Campobasso.
«All’osservatore attento non potrà sfuggire che ad ogni buca, o dissesto del fondo stradale, corrisponde sempre il limite di un rattoppo di asfalto o cemento – scrive – gettato per riempire uno scavo di quelli che si praticano per il passaggio di condutture di vario genere, in gergo chiamati “sottoservizi”. Opportuno precisare che il più delle volte a scavare sono aziende private (gas, energia, telefonia, ecc…) e pertanto tenute a richiedere un’autorizzazione e sottostare alle prescrizioni dell’amministrazione comunale.
Ebbene, buona regola vorrebbe che, al termine dei lavori, venga tutto adeguatamente riempito e ricoperto con nuovo asfalto, ma non solo per la stretta misura dello scavo, ma almeno per la metà della carreggiata interessata; ciò proprio per evitare il proliferare di piccoli rattoppi che difficilmente “legano” con l’asfalto preesistente, creando inevitabilmente avvallamenti e dissesti.
Indispensabile quindi che gli uffici preposti verifichino puntualmente, a termine dei lavori, che tutto sia stato effettivamente eseguito a regola d’arte, così come previsto dalla norma e dalle prescrizioni che la stessa amministrazione emette all’atto del rilascio delle autorizzazioni.
Ma ciò, evidentemente, a Campobasso non avviene, tanto che appare lampante la consuetudine di ricoprire gli scavi spesso in maniera posticcia e raffazzonata, quasi sempre nella misura minima della sola traccia scavata, spesso compromettendo anche la segnaletica orizzontale preesistente e senza che nessuno se ne accorga o muova alcun rilievo ai soggetti responsabili.
Ciò determina, col trascorrere del tempo ed a seguito dell’assestamento dei materiali, inevitabili sconnessioni, avvallamenti e buche che causano il completo sconquassamento di molte strade cittadine.
Quali? Inutile stilare un elenco, sono praticamente tutte, impossibile in città percorrere un tratto di strada senza sobbalzare gli infiniti rattoppi, mettendo a dura prova sospensioni e braccetti.
Necessario quindi puntare l’attenzione sul fenomeno al fine di prevenirlo ed individuare responsabilità ed eventuali omissioni; la definizione del regolamento comunale per i sottoservizi, da anni infruttuosamente in discussione presso la preposta commissione consiliare, potrebbe essere la giusta risposta per quanto concerne l’aspetto preventivo e normativo. Una serie di verifiche ed indagini puntuali, anche “retroattive”, invece potrebbero e dovrebbero obbligare chi ha manomesso il suolo pubblico in maniera impropria, a ripristinarlo a regola d’arte, così come le regole ed il buon senso impongono».

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