«Gentili telespettatori, un cordiale saluto da Domenico Caruso, che vi parla, e da Ciro Sarnataro, regista della ripresa televisiva della Santa Messa, che va oggi in onda dalla Chiesa Cattedrale di Campobasso».
Esordiva così il telecronista del servizio pubblico televisivo nell’annunciare la Santa Messa che veniva celebrata dall’allora vescovo della diocesi di Campobasso-Bojano, monsignor Ettore Di Filippo, che aveva fortemente caldeggiato l’evento, nella Chiesa madre del capoluogo regionale, appunto la Cattedrale.
Era la mattina del 26 gennaio 1992, ultima domenica del mese, in cui si celebrava la 39esima giornata mondiale dei malati di lebbra.
Da allora, ben 27 anni fa, fatta eccezione per gli ampi spazi dedicati alle due visite dei pontefici operate nel corso degli anni successivi (quella del 19 marzo 1995, festività di San Giuseppe, dello scomparso Papa Wojtila a Castelpetroso, proclamato poi Santo a pochi anni dalla morte, e quella storica dell’attuale Papa Francesco nelle due province molisane, Campobasso e Isernia, il 5 luglio del 2014) non si ricordano altre Sante Messe domenicali in onda dalle chiese molisane da parte del più prestigioso canale dell’emittente di Stato.
Ebbene domenica prossima, 7 aprile, quinta domenica di Quaresima, con inizio alle ore 10.55 a distanza di tanto tempo, Campobasso ospiterà nuovamente le telecamere della prima rete Rai, nella Chiesa francescana di Sant’Antonio di Padova, retta dai frati minori della provincia religiosa di “San Michele Arcangelo” di Puglia e Molise, che sta festeggiando l’anno giubilare per il cinquantesimo dell’elevazione a parrocchia, unitamente ad altre tre chiese francescane (Sacro Cuore e San Giovanni Battista, che celebrano anch’esse il cinquantesimo, e San Pietro Apostolo che festeggia il venticinquesimo) per una celebrazione che va ad incastonarsi nella ricorrenza del tricentenario della nascita di Paolo Saverio di Zinno, grande scultore di figure sacre, “padre” dei Misteri.
Ed è stato proprio l’autore dei famosi “Ingegni”, le macchine viventi che sfilano per la città capoluogo di regione nella ricorrenza della festività del Corpus Domini, richiamando un mare di persone provenienti da ogni angolo del pianeta (tra l’altro in pole position per diventare patrimonio dell’Unesco), a spingere l’arcidiocesi di Campobasso-Bojano a richiedere la diretta su Rai 1 per la santa messa nella Chiesa del parroco fra’ Giancarlo Li Quadri Cassini, che da giorni sta lavorando alacremente per fare indossare al luogo di culto il vestito migliore, quello della festa, da lasciare poi in eredità, come inestimabile capitale nella storia della parrocchia.
I panni del celebrante li indosserà, in questa ultima domenica di Quaresima, che poi lascerà il posto alla domenica delle Palme e alla settimana Santa, padre Alessandro Mastromatteo, da tre anni al vertice della provincia monastica di “Puglia e Molise”, che ha la sua sede legale a Molfetta.
È anche vice presidente, eletto, della Conferenza dei Ministri Provinciali dei frati minori d’Italia e Albania.
Un frate giovane, colto, preparato e ricco di iniziative, che sta dando un volto nuovo all’intero apparato che cura come Ministro provinciale, unitamente al definitorio.
Si diceva dei preparativi per mostrare connotati freschi e interessanti non solo della parrocchia, ma anche della intera città, che vivrà con intensa spiritualità questo suggestivo e affascinante appuntamento che proietterà l’immagine del capoluogo in ogni punto della terra.
Sull’aspetto hanno operato molto, oltre ai promotori e organizzatori dell’evento, anche e soprattutto la squadra Rai, con tecnici e giornalisti, per mettere insieme materiale utile e affascinante da dare in pasto ai telespettatori, a latere della liturgia eucaristica.
La regìa sarà curata da don Michele Totaro mentre la voce sarà quella di Elena Bosco che si occuperà del commento.
La direzione sarà condotta da Padre Gianni Epifani, responsabile Cei per le sante messe Tv.
Il team coordinatore della Rai ha messo insieme un quadretto davvero stimolante e ricco di contenuti, puntando sulle più importanti peculiarità del territorio campobassano da pubblicizzare per la circostanza, come le riprese effettuate sui “monti”, con la veduta panoramica della città dal Castello Monforte, e quelle della Madonna Incoronata del Monte all’interno della Chiesa, le immagini della Chiesa di San Bartolomeo ove è custodita la bellissima statua dell’Immacolata, brillante opera scultorea del di Zinno, una delle prime realizzazioni dell’artista, l’immancabile puntata al Museo dei Misteri, contenitore delle strutture delle 13 “Macchine viventi”, gelosamente ed orgogliosamente difeso e salvaguardato dalla famiglia Teberino e dalla omonima associazione “Misteri e Tradizioni”, un flash effettuato alla sala museale “Paolo Saverio di Zinno” presso il convento San Giovanni Battista, detentore del maggior numero di statue, lavori meravigliosamente raccolti in un apposito ambiente, fortemente voluto dal parroco della omonima Chiesa San Giovanni, padre Giammaria Apollonio e inaugurato sul finire dello scorso anno e, infine, le ottime fotografie della facciata della Chiesa di San Antonio, edificio ospitante ove spicca anche la lapide contenente la intitolazione del piazzale antistante a “padre Luigi Catucci”, avvenuta il giorno 21 dello scorso mese di marzo, alla presenza del primo cittadino, Antonio Battista e del parroco, padre Li Quadri Cassini, artefice della proposta. Padre Catucci è stato l’ideatore della costruzione della Chiesa Sant’Antonio.
Sicuramente, per onorare al meglio anche la memoria del di Zinno, la Rai non farà mancare la trasmissione di qualche video sui “Misteri”.
Per quel che concerne l’organizzazione per cosi dire “interna”, meticolosamente preparata dal parroco, padre Giancarlo, da padre Alfred e dai collaboratori parrocchiali, c’è da dire che l’animazione musicale della liturgia sarà compito del Coro diocesano coordinato dal direttore dell’ufficio di musica sacra, maestro don Giuseppe Graziano, mentre all’organo ci sarà il maestro Marco Columbro (nel 1992 i canti furono eseguiti dalla schola Cantorum della Cattedrale, diretta dal mai compianto don Armando Di Fabio e all’organo c’era il maestro Guido Messore del locale Conservatorio musicale).
Insomma non è stato lasciato nulla al caso e tutto sembra essere pronto per far rivivere alla città di Campobasso, attraverso la liturgia eucaristica nella Chiesa di Sant’Antonio di Padova, con la diretta RAI, a distanza, come detto, di 27 anni, una forte esperienza di preghiera, resa solenne dai canti e dalla presenza del Ministro Provinciale dei frati minori di Puglia e Molise, padre Alessandro Mastromatteo, oltre che proiettare al mondo le peculiarità del territorio e della sua gente, operosa e laboriosa, fiera del suo essere.
Michele D’Alessandro

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