«Esprimiamo il nostro sincero ringraziamento e la nostra gratitudine per la fiducia ricevuta nel rappresentare il movimento ‘Campobasso del Futuro’ nella competizione elettorale per le Amministrative del 26 maggio 2019. Ringraziamo, altresì, i tantissimi cittadini che si sono messi in gioco, dando alle nostre persone il mandato di rappresentarle al fine di raggiungere un obiettivo comune e condiviso.
Allo stesso tempo, però, alla luce di quanto accaduto negli ultimi giorni, che hanno preceduto la scelta della candidata sindaco del centrodestra, abbiamo riconosciuto che il senso civico non ha prevalso sulle decisioni e sulle strategie politiche.
Così, in punta di piedi, come eravamo entrati, usciamo di scena, nonostante le oltre cinquantacinque persone che avevano dato l’adesione al progetto, decidendo di candidarsi con i movimenti civici ‘Campobasso del Futuro’ e ‘Campobasso Al Centro’.
Le due liste avrebbero apportato alla coalizione idee innovative, entusiasmo e, soprattutto, in prospettiva e potenzialmente, un’ondata di rinnovamento in senso al Consiglio comunale».
Come già annunciato nei giorni scorsi, i coordinatori di Campobasso del Futuro e Campobasso al Centro, Angelo Santoro e Massimo Trivisonno, ufficializzano la decisione di non partecipare alla competizione elettorale del 26 maggio. «Un progetto nato con una precisa idea di amministrare la città, che mal si sposa con l’imposizione dettata dall’alto e per la quale noi ‘civici’ non siamo mai stati chiamati a partecipare, nonostante la sintesi dei tavoli del centrodestra, che nel mese di marzo ha visto insieme partiti e movimenti civici, avesse indicato in tre figure quella dell’aspirante primo cittadino. Che senso ha avuto riunire i tavoli per poi decidere altro? I cittadini, che da oltre sei mesi avevano creduto in un progetto civico, dettato dalla voglia di far tornare la politica tra la gente, auspicavano uno scenario differente, rispetto a quello che si sono trovati di fronte, assistendo, per l’ennesima volta, a decisioni assunte negli uffici ai piani alti della politica regionale.
I partiti tradizionali sono importanti nell’ottica della politica in senso stretto, ma gli stessi senza la mediazione dei movimenti civici non riusciranno mai a ritornare tra i cittadini, come vorrebbe l’arte nobile della politica.
Precisiamo, comunque, che il lavoro capeggiato dal movimento civico ‘Campobasso del Futuro’, che ha visto per oltre sei mesi i cittadini incontrarsi, discutere e scrivere il programma elettorale per la città capoluogo, non sarà disperso. Le persone, che hanno aderito al movimento, infatti, continueranno a lavorare in maniera propositiva per il bene della città di Campobasso, proseguendo i propri incontri e facendosi portavoce, alla futura amministrazione e alla classe politica regionale, delle esigenze dei cittadini».

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