Un ambiente accogliente, quasi familiare, per le donne vittime di violenza che trovano il coraggio di denunciare i loro carnefici e, per questo, vanno supportate ed accompagnate con maggiore sensibilità in un percorso spesso difficile.
Nel cuore della questura di via Tiberio è stata inaugurata ieri mattina la sala d’ascolto, un’aula protetta per vittime di violenza di genere o all’interno delle mura domestiche. Uno spazio dedicato dunque non solo alle donne ma anche ai minori testimoni o vittime, a loro volta, di «uno dei reati più odiosi», come ha evidenziato il capo della Polizia Franco Gabriella arrivato in città proprio per il taglio del nastro. Una struttura che era già attiva in via Tiberio dal 1999, ora ristrutturata e dotata di sofisticate strumentazioni audio e video grazie all’intervento congiunto del Lions (che ha finanziato parte del progetto) e del Dipartimento di pubblica Sicurezza. «Un gioellino», l’ha definita il questore Mario Caggegi che ha accolto il prefetto Gabrielli insieme agli altri dirigenti della Questura e alle istituzioni cittadine. Presenti in sala anche il prefetto di Campobasso Maria Guia Federico, il sindaco uscente Antonio Battista.
La sala d’ascolto, suddivisa in due ambienti differenti, unica in Molise e tra le migliori d’Italia, sarà utilizzata da magistratura e agenti per raccogliere le testimonianze delle vittime. Un ambiente che può sicuramente aiutare le donne a rompere quel muro del silenzio che a volte sembra invalicabile. Ma non solo, la stanza, è adatta ad accogliere anche i familiari dei tossicodipendenti, vittime anche loro, di violenze e soprusi e minacce come testimoniano i recenti episodi di cronaca registrati in città.

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