Una vittoria schiacciante quanto inaspettata. Una forbice così ampia in una competizione elettorale a Campobasso non si vedeva da anni. Roberto Gravina ha travolto la sua avversaria del centrodestra Maria Domenica D’Alessandro con un risultato senza appello: 16.139 voti, pari al 69,07% delle preferenze, contro i 7.228 voti pari al 30,93%.
Una valanga di consensi testimoniato dai festeggiamenti e dai ‘cori da stadio’ del popolo grillino di fronte alla sede elettorale di via Nobile: lì, intorno a mezzanotte e 30 arriva il vincitore assoluto di questa competizione. La tensione si scioglie poco dopo, nell’abbraccio con il padre: «A lui dedico questa vittoria», le prime parole del nuovo sindaco di Campobasso.
Ad accoglierlo, oltre ai consiglieri eletti a Palazzo San Giorgio, anche il gruppo pentastellato regionale, Fabio De Chirico, Angelo Primiani e Andrea Greco. La soddisfazione è palpabile: «Da qui, da Campobasso, parte una gigantesca onda di entusiasmo, di gioia, e di stimoli per ripartire con il piede giusto. Per noi e per tutto il MoVimento», commenta il capogruppo a Palazzo D’Aimmo. Una vittoria del Movimento, certo, ma il ruolo da protagonista l’ha giocato lui. Il vero asso di questa sfida è sicuramente Roberto Gravina, l’anima meno radicale dei pentastellati molisani, una voce spesso fuori dal coro e, in qualche occasione, critica verso il Movimento, in grado di ottenere un consenso trasversale. Non solo dal centrosinistra che, numeri alla mano, ha votato in massa per il pentastellato, ma probabilmente anche da una parte del centrodestra, quella più moderata.
«Ero ottimista e fiducioso – infatti ammette – ma non con un risultato così netto, e ovviamente ora la responsabilità aumenta».
Poi detta l’agenda della sua amministrazione: «Partiremo dalle piccole cose, dalla manutenzione ordinaria, ad esempio dall’innaffiamento delle oltre 300 piante messe a dimora nel nell’ultimo mese, perché non possiamo permetterci di perdere un patrimonio arboreo cosi importante. Ma è solo un punto di partenza per rivedere tutto il sistema della manutenzione ordinaria, chiederò una riorganizzazione del Piano Triennale delle opere pubbliche perché ci sono parecchie risorse, circa 400/500mila euro che potremmo destinare sulla ordinaria amministrazione». E ancora una riorganizzazione della macchina comunale, un avviso pubblico per l’assunzione di un nuovo dirigente, e un intervento sul Roxy sollecitando la Regione a procedere con l’abbattimento.
Nelle prossime ore partiranno pure i ragionamenti sulla composizione della Giunta: «Devo riflettere con la mia squadra – spiega – ma la fortuna è che siamo 20 persone della stessa lista per cui le scelte verranno condivise in pieno è ci permetterà di prendere velocemente delle decisioni. Per il momento – rimarca – alcune deleghe le terrò per me e la giunta sarà composta da 4 assessori, garantendo la parità di genere, e un componente probabilmente sarà esterno».
Infine analizza il dato: «Credo che una parte del centrosinistra mi abbia votato ma sono convinto anche una parte del centrodestra. A maggior ragione il senso di responsabilità mi obbliga veramente a discutere a ad aprirmi a tutta la cittadinanza, non ci chiuderemo mai né io, né i consiglieri comunali ne i componenti della giunta, e questo significherà mantenere un filo diretto con i quartieri e le contrade».
Sulla ‘batosta’ della Lega (avversaria in regione ma alleata a Roma non si sbilancia: «Non so se sia una vittoria contro la Lega di Mazzuto, è sicuramente una vittoria contro il centrodestra. Se questo comporterà anche un riequilibrio degli assetti regionali francamente non è mio compito giudicare, io devo occuparmi solo di Campobasso».

Ma Du

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