È finito giorni fa nel carcere di Ponte San Leonardo con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale con violenza, dopo non essersi fermato all’alt dei Carabinieri e aver tentato la fuga a piedi per le campagne circostanti il distributore della Ip sulla Trignina, in territorio di Pescolanciano. Tentativo di fuga non riuscito, grazie all’intervento tempestivo dei militari che presidiavano il territorio e le principali strade di comunicazione anche con personale in borghese. Ma, la fuga è riuscita ai suoi due complici che si sospetta fortemente siano i componenti della banda di malviventi che ha tentato alcuni colpi nelle case di Agnone.
I militari hanno posto sequestro anche l’auto utilizzata dai presunti malviventi e sono partite verifiche incrociate per comprendere se quella utilitaria fosse stata vista anche in altre zone della provincia dove sono stati segnalati tentativi di effrazione.
Ma sono stati gli accertamenti investigativi condotti dai carabinieri della Compagnia di Agnone a fornire informazioni rilevanti sull’uomo finito in cella.
Mediante meticolosi incroci dei dati somatici e delle impronte papillari, sono emerse intanto le numerose identità dell’uomo che è gravato da una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, per il reato di tentato omicidio.
Dall’ordinanza del gip emerge che il giovane, appartenente ad una banda di criminali albanesi dedita alla commissione di innumerevoli furti e rapine, in una località in provincia di Caserta, davanti ad un esercizio pubblico, avrebbe aggredito con numerose coltellate al petto una coppia di connazionali, un uomo ed una donna, col preciso intento omicida.
Le due vittime erano state aggredite esclusivamente perché stavano assistendo con disapprovazione ad alcune manovre pericolose che il gruppo aggressore stava compiendo con una autovettura ad alta velocità davanti al locale pieno di avventori.
L’uomo, che come detto è detenuto presso la casa circondariale di Isernia a disposizione dell’autorità giudiziaria competente, si è visto recapitare dai Carabinieri l’ulteriore e ben più afflittiva misura cautelare per la quale, probabilmente, aveva pensato di averla fatta franca.
Sono in corso da parte dei Carabinieri, altre attività di indagine e non si esclude, visto quanto accertato, che possano emergere ulteriori sviluppi investigativi.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.