L’Ente di via Berta non ha atteso il termine dei 60 giorni concessi dal Ministero dell’Interno e ha già inviato le proprie controdeduzioni al Viminale in risposta al ricorso presentato al Presidente della Repubblica dal Comitato che mira al referendum per l’aggregazione della provincia di Isernia all’Abruzzo.
Saia – intervistato ai microfoni di Tvi – ha smentito che vi sia stata una bocciatura dell’istanza presentata con le oltre 5.000 firme raccolte dal Comitato presieduto da Antonio Libero Bucci.
«Non c’è nessun rifiuto – ha affermato Saia -. Intanto abbiamo dato i chiarimenti dovuti e richiesti al Ministero. C’è un’istruttoria che deve essere rispettata. Con il Comitato ci siamo incontrati diverse volte, quindi abbiamo spiegato quelle motivazioni. Si cercherà di trovare un equilibrio, il punto verrà discusso tranquillamente in Consiglio provinciale. Vedo una fretta che secondo me non è giustificata, però rispettiamo tutti».
Parole che confermano quanto già annunciato nelle scorse settimane, quando il presidente della Provincia pentra aveva manifestato l’intenzione di portare l’argomento in Consiglio per una discussione approfondita. Un passaggio che tuttavia non è stato ancora possibile realizzare a causa della necessità di approvare prioritariamente il bilancio dell’Ente.
La polemica era scoppiata dopo la consegna delle firme avvenuta lo scorso dicembre, quando l’amministrazione provinciale aveva definito la richiesta “improcedibile” per l’assenza – secondo l’ente – di una proposta deliberativa necessaria ad avviare l’iter istruttorio. Una posizione sempre contestata dal Comitato, convinto che tale proposta fosse chiaramente espressa nei documenti.
Il protrarsi della situazione di stallo aveva spinto i promotori dell’iniziativa a rivolgersi al costituzionalista Alfonso Celotto – insieme all’avvocato Ottavio Balducci – per presentare un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, strategia che ha portato all’intervento del Ministero dell’Interno.
La rapida risposta della Provincia potrebbe ora accelerare l’intera procedura. Secondo quanto previsto dalla nota ministeriale, il Comitato avrà 30 giorni di tempo per presentare eventuali repliche alle controdeduzioni, dopodiché l’intero fascicolo sarà trasmesso al Consiglio di Stato per il parere definitivo, che porterà al decreto del Presidente Mattarella.
Parallelamente, resta aperta la strada del confronto in sede di Consiglio provinciale, dove – come assicurato da Saia – l’argomento verrà discusso non appena ce ne sarà la possibilità.
La questione continua quindi a svilupparsi su un doppio binario: quello giuridico-amministrativo, con il ricorso al Capo dello Stato, e quello politico-istituzionale, con il dibattito che dovrà svolgersi nella massima assise provinciale.