Esattamente tra un mese il prossimo 5 agosto si conoscerà il nome del futuro presidente della Provincia di Isernia. Ufficializzata la data per le elezioni che si terranno il prossimo 25 agosto è già iniziata la ricognizione all’interno del centro destra per individuare il nome del possibile candidato alla Presidenza che deve per legge avere, alla data delle elezioni, almeno altri 18 mesi di mandato come sindaco. Per una strana coincidenza o se vogliamo un caso della vita, in pole position ci sono i sindaci di Venafro e Agnone, Alfredo Ricci e Lorenzo Marcovecchio. Sono loro i favoriti al momento per succedere a Lorenzo Coia. Anche se l’ente di via Berta si è quasi svuotato completamente del suo peso politico e soprattutto del suo peso economico, sta di fatto che ancora esiste, anche se appare una polveriera con tanti problemi e pochi soldi, e quindi ha bisogno di un presidente con forte personalità che sarà aletto il 25 agosto tra gli amministratori dei Comuni della Provincia. Il Presidente, per chi non lo sapesse, deve essere per forza un sindaco sia di un grosso centro che di un piccolo centro. Incontri, accordi, frenetici scambi di battute feroci: nel centro destra sta accadendo di tutto. Entro mezzogiorno del 5 agosto il nome dovrà essere ufficializzato. Rispetto alla passata elezione il quadro politico è cambiato. Il centro sinistra si è liquefatto mentre il centro destra ha conquistato i centri maggiormente rappresentativi della Provincia. Il voto ponderato fa prevalere l’ago della bilancia sul candidato che proporrà il centro destra. Dal canto suo il centro sinistra ha una sola possibilità: se il centro destra presenterà due candidati solo a questo punto potrebbe essere determinante nella scelta del presidente. Un’ipotesi molto lontana dalla realtà dato che il centro destra questa volta ha le idee chiare e non può permettersi di creare false illusioni tra i suoi amministratori e anche perché c’è bisogno di una stabilità politica all’ente di via Berta. Oltretutto il presidente della Regione Toma si gioca molto del suo prestigio personale dopo la debacle al Comune di Campobasso. Secondo logica non dovrebbe esserci suspence. Ma in politica può sempre accadere di tutto. I nomi forti al momento sono quelli di Alfredo Ricci e Lorenzo Marcovecchio che rappresentano i poteri forti, quelli dei Comuni che hanno un maggior peso in fatto di voto ponderato. Ma spinge forte anche il giovane sindaco di Pescolanciano Manolo Sacco che potrebbe essere il terzo incomodo, in rappresentanza dei piccoli Comuni. In ultimo c’è Giuseppe Di Pilla, sindaco di S. Agapito, che vuole essere della partita. Sacco e Di Pilla appartengono allo stesso schieramento politico che fa capo all’assessore regionale Vincenzo Niro. Proprio quest’ultimo, insieme all’eurodeputato Aldo Patriciello, determinerà la scelta più oculata. Tutto dipenderà dalla loro esperienza nel saper coinvolgere tutto il centro destra su un nome che loro indicheranno. Da verificare solo la posizione di Iorio che potrebbe rivendicare qualche aspirazione anche se le gerarchie al momento sono ben definite con Patriciello uomo forte e Niro assessore granitico. Molto comunque dipenderà anche dalle scelte che saranno operate a Campobasso dove si voterà per il rinnovo del Presidente dopo la caduta di Antonio Battista. Un’equa ripartizione potrebbe orientare la scelta su Ricci e Marcovecchio. Ma Niro, nel frattempo, deve risolvere il derby interno tra Sacco e Di Pilla. Per uno dei due si prospetta la vice presidenza. Da segnalare che il Movimento 5 Stelle non sarà della partita non avendo sindaci di presentare. I pentastellati alla Provincia dovranno scegliere solo come comportarsi.

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