Il presidente-commissario ad acta Donato Toma parla di ‘grammatica elementare istituzionale’. Che è mancata nella convocazione del consiglio comunale che si è tenuto martedì sera. Perché lui, all’adunanza pubblica sull’ormai annosa questione sanità, avrebbe partecipato. Non si sarebbe di certo sottratto al confronto con i consiglieri e con la comunità. E lo spiega bene ai microfoni di Teleregione, pungolato da Pasquale Damiani. «Non è che io possa partecipare a tutti i Consigli che vengono convocati dai Comuni, mi piacerebbe farlo – spiega – ma occorre tenere presente che io ho altri impegni. In questo momento abbiamo la questione dell’autonomia differenziata, domani (oggi, ndr) dovrò andare a Roma. Ieri avevo Commissione Salute, erano sul piatto i riparti dei fondi. Argomenti molto importanti, la Regione non può mancare. I Comuni che vogliono invitare il presidente – chiosa – concordano data e ora, questa è la grammatica elementare istituzionale. Ma non significa che non ascolteremo ciò che arriva dal territorio. Lo metteremo a sistema e vediamo se la normativa nazionale ci consente di andare oltre. Io non penso che ci consenta di andare molto oltre, per questo è necessario il Decreto Molise. Con i parlamentari stiamo remando tutti nella stessa direzione, siamo in attesa quanto prima di una convocazione del tavolo istituzionale al quale ho chiesto di partecipare. Occorre sicuramente un provvedimento che possa dare al Molise quello che negli ultimi 13 anni non è stato dato». Assenti giustificati, anche i parlamentari di FdI, Costanzo Della Porta e Elisabetta Lancellotta che avevano fatto presente in concomitanza con il consiglio comunale si sarebbero svolte la seduta del Senato e quella della Commissione permanente della Camera di cui la consigliera comunale isernina è componente. «Avevamo chiesto al presidente Paolino della possibilità di convocare nel pomeriggio di venerdì 25, in modo da poter essere presenti, anche per spiegare alla cittadinanza le prossime iniziative che saranno assunte per risolvere l’emergenza sanitaria in atto». Intanto slitta la riunione del personale medico del Pronto soccorso: all’odg, come è noto, la possibilità di un atto clamoroso, le dimissioni in blocco. Solo motivi organizzativi alla base del rinvio. «Non è possibile dare risposte ai pazienti quando ti sta crollando tutto intorno, quando non ci sono risposte né a livello centrale né periferico e tutto è demandato a rapporti personali che qualche volta diventano scontri. Così non è possibile andare avanti» commenta laconico Lucio Pastore.

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