Silenzio assordante della politica – nonostante la questione riguardi 80mila possibili pazienti – sul paventato stop agli interventi chirurgici d’elezione che di qui a qualche giorno potrebbe di fatto ridimensionare e non poco l’offerta sanitaria del Veneziale, unico ospedale dell’intera provincia di Isernia.
Solo sette medici anestesisti in reparto, che fronteggiano – con tenacia e senza mai risparmiarsi – le mille difficoltà quotidiane legate alla cronica carenza di camici bianchi. Medici che non si tirano mai indietro, e non lo hanno fatto nemmeno qualche settimana fa quando, per giorni, hanno lavorato in sei sopperendo all’assenza per malattia di un collega. Ne servirebbero altri tre per poter lavorare in serenità.
È il sindaco Piero Castrataro a rompere il silenzio. Lui che, dall’insediamento ad oggi, ha suo malgrado dovuto fare i conti con numerose emergenze che riguardano il presidio ospedaliero e tutte riconducibili alla carenza, sempre più preoccupante, di medici e infermieri. Che ha portato le vicende in sede di Conferenza dei sindaci, che è andato di persona a chiedere delucidazioni alla dirigenza Asrem. Cosa che farà anche questa volta: il confronto con l’azienda sanitaria regionale per capire cosa accade, i tempi previsti per il ripristino delle normali attività chirurgiche.
«Il blocco degli interventi causato dalla mancanza di medici anestesisti all’ospedale Veneziale, a partire dal prossimo giugno, certifica lo stato di emergenza in cui versa, continuamente ed ormai da troppo tempo, il nosocomio del capoluogo di provincia – la riflessione del primo cittadino -. L’impossibilità di rimediare alla cronica carenza di personale attraverso procedure concorsuali, che nella maggior parte dei casi vanno deserte, è il riflesso della scarsa appetibilità del nostro sistema sanitario regionale, incapace di rendersi attrattivo.
Per l’ennesima volta – commenta Castrataro – dobbiamo constatare il fallimento totale delle politiche messe in campo da una classe dirigente che, di fatto, non è stata in grado di programmare adeguatamente interventi mirati a salvaguardia degli ospedali e, di conseguenza, a tutela del diritto alla salute dei cittadini molisani.
E a pagare le conseguenze più gravi di tale incapacità continua ad essere, principalmente, l’ospedale di Isernia.
Dal canto mio, in qualità di sindaco, senza nascondere una crescente preoccupazione per l’acuirsi delle criticità presso il nosocomio pentro, posso assicurare che porterò nuovamente l’argomento all’attenzione delle autorità competenti, dalle quali mi aspetto risposte chiare anche su questa ennesima emergenza».
Il sindaco si prepara quindi a tornare in via Petrella, sede dell’Asrem, per chiedere lumi sul ridimensionamento – visto che saranno possibili, sempre che non si trovi una soluzione in queste ore, solo gli interventi di urgenza – delle attività chirurgiche che dovrebbe avvenire di qui ad una settimana.

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