Le cronache raccontano di persone dimenticate in autogrill, specialmente durante la ressa e la confusione degli esodi da bollino nero. La domanda è: ma come è possibile ripartire e accorgersi solo dopo chilometri che qualcuno che dovrebbe essere a bordo invece manca?
Non ci si aspetterebbe che questa ‘dimenticanza’ possa succedere in un normale giorno lavorativo, con scarso traffico e con un autista professionista al volante. Invece è quanto è avvenuto ad un utente sulla linea di pullman Vasto – Termoli – Napoli gestita dalla Cerella.
Lo scorso venerdì 19 maggio, la corsa per Napoli parte regolarmente da Vasto alle 6 ed intorno alle 7.45 si ferma a Isernia Nord, in via dei Pentri, in prossimità del bar Tattira, dove l’autista staziona e consente la discesa a due passeggeri che, sul totale di una decina, avevano la necessità di utilizzare il servizio igienico del bar.
Ed è proprio in quello spazio antistante il bar che il signor V.R., ritornando in strada dopo pochi minuti, ha l’amara sorpresa: il bus è ripartito e si dirige verso la Statale 85 in direzione di Venafro, ovviamente senza che lui sia risalito a bordo.
Restare a terra, in quella situazione e a quell’ora è disperante, anche per il danno economico che avrebbe comportato l’intervento di un taxi nonché per il rischio di perdita del bagaglio, rimasto ovviamente a bordo del bus.
Ma la solidarietà tra esseri umani è un valore che si manifesta in modi inaspettati: una giovane donna, alla guida della sua vettura, nota quell’uomo che si dispera sul ciglio della strada. Si ferma, chiede se abbia bisogno di aiuto e compresa la questione, carica il passeggero dimenticato e parte all’inseguimento del bus.
Ben 20 minuti più tardi, sulla variante della Statale 85 che dispone di doppia corsia, è possibile per la vettura affiancare il bus e attirare l’attenzione dell’autista.
Immaginabile lo stupore dell’uomo alla guida del mezzo nel vedere che quella persona che si sta letteralmente sbracciando nell’auto è il passeggero che ha fatto scendere a Isernia per la sosta tecnica e che avrebbe dovuto essere a bordo!
Finalmente, fermati i mezzi in una piazzola di sosta, il passeggero riguadagna il suo posto e l’avventura si conclude.
Il malcapitato V.R. la racconta con il sorriso ma lancia un appello e chiede l’aiuto dei lettori.
«Aiutatemi a rintracciare l’angelo del volante che mi ha raccolto e si è lanciata all’inseguimento senza esitazione. La concitazione del momento ha impedito di scambiarci i dati personali, ma ricordo la tipologia di auto, una C3 probabilmente, ed il piglio deciso della giovane signora. Devo assolutamente trovarla per ringraziarla nel modo dovuto» spiega il passeggero ‘dimenticato’ e poi ‘ritrovato’ grazie proprio all’intervento dell’automobilista.
Tutto è bene quel che finisce bene ma, al di là della positiva conclusione,il malcapitato passeggero del bus extraurbano avanza un suggerimento, condivisibile: non sarebbe il caso che la società di trasporto pubblico si doti di veicoli con servizi igienici, in considerazione del fatto che la corsa in questione ha una durata di quasi 3 ore e mezzo e che spesso, per le condizioni del traffico, diventano quattro senza possibilità di soste?

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