Pacato come al solito, il coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle non sembra impensierito più di tanto dalla spaccatura che ha coinvolto gli amministratori pentastellati che a Isernia viaggiano ormai su binari paralleli.
Due consiglieri che esprimono due posizioni antitetiche non è un grattacapo, forse. La capogruppo che in pieno consiglio comunale rimette le deleghe in aperta polemica con il sindaco e con l’assessore di riferimento, che è espressione del Movimento, non merita una riflessione ulteriore, forse.
«Non voglio alimentare ulteriori frizioni – spiega Antonio Federico, raggiunto al telefono -, ho sentito il sindaco Castrataro e l’assessore Monaco ai quali ho ribadito il pieno sostegno del Movimento, la lealtà verso il progetto politico e la coalizione di cui noi siamo parte».
Forse, una telefonata andava fatta anche alla consigliera Elvira Barone, non fosse altro che per aprire un canale di dialogo sulle ragioni di una tale decisione, sui motivi del dissenso così platealmente espresso.
«Aveva manifestato qualche problematica – conferma il coordinatore regionale del Movimento – ma occorrerà capire se sia di natura personale o politica. Ad ogni modo, certo che nei prossimi giorni ci saranno interlocuzioni con la consigliera Barone».
Tirando le somme, quindi, la capogruppo in Consiglio comunale, nel corso di una assembla pubblica, anticipa al coordinatore regionale del Movimento di avere difficoltà ad interagire con l’assessore del suo stesso Movimento e con il sindaco della città dove, per la prima volta in Italia e in tempi non sospetti, il fronte progressista si è presentato agli elettori e ha pure vinto (caso più unico che raro). Di contro, il coordinatore regionale, che è a conoscenza dei problemi, quando la consigliera del 5 Stelle perde la pazienza e dice di tutto di più, pensa di chiamare tutti gli attori in campo, per rassicurarli politicamente, tranne lei.
Ora, alla luce del risultato delle recenti elezioni regionali – Isernia ha votato massicciamente il centrodestra, il M5s ha incassato 587 preferenze (il 5,98%), il più votato ha ottenuto 212 voti in una città dove i pentastellati sono al governo – e tornando indietro con la memoria e quindi al risultato (assai modesto) del Movimento 5 Stelle alle amministrative di Isernia, c’è davvero qualcosa che non funziona. Qualche ingranaggio che si è incagliato al tempo che fu, nel ricordo delle migliaia di consensi che i pentastellati raccoglievano ovunque. Altri tempi, non è più così, tocca farsene una ragione e cercare di rimettere insieme i cocci prendendo decisioni che potrebbero anche scontentare qualcuno ma che sarebbero indicative di un progetto, un percorso. Altrimenti, poi, appare quantomeno ovvio che aumenti il fronte interno contro il coordinatore regionale. Al quale potrebbe essere chiesto di dimettersi, ma sul serio stavolta.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.