Se fosse un film, sarebbe – a ragione veduta – «Never ending story».
La questione del nuovo appalto per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti – nata sotto una cattiva stella – rischia di entrare nel guinness dei primati: nuova, anzi ennesima, proroga, ed è la quattordicesima negli ultimi tre anni, stante il mancato completamento delle operazioni di affidamento del servizio che ha un valore di 12 milioni 562mila euro per una durata contrattuale di cinque anni.
L’affidamento dell’appalto avrebbe dovuto concludersi entro la fine del mese di agosto ma anche questa volta non sarà così: le procedure – si legge nella determina con la quale si proroga, per la quattordicesima volta, il servizio ancora in capo alla ditta Smaltimenti Sud – sono in corso, motivo per il quale si stima (per l’ennesima volta) che entro 60 giorni si potrà individuare il nuovo contraente a cui verrà affidato il servizio di igiene urbana.
Un film già visto, un libro già letto con le identiche parole. Quindi, anche questa volta, servizio prorogato fino al 31 ottobre prossimo per garantire la continuità delle prestazioni che ovviamente non possono essere sospese.
La determinazione 752 del 17 agosto 2023 è una fotocopia delle precedenti: viene impegnata la somma di 325mila euro circa, bastevole a coprire i costi (fino al 31 ottobre) per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, per quelli di conferimento in discarica e per quello di raccolta e smaltimento nelle borgate. Se l’appalto si aggiudica prima, viene meno la proroga avvertono da Palazzo San Francesco ma queste parole hanno il sapore vago dell’auspicio…
La commissione preposta sta valutando le offerte dal giugno scorso. Sembrava di essere arrivati al punto di svolta tre mesi fa: il 29 giugno scorso infatti si sarebbe dovuto procedere all’apertura delle offerte per il servizio ma l’attesa riunione dell’organismo preposto saltò a causa di impegni tassativi ed urgenti del personale (poco rispetto ai bisogni e alle necessità, questo è un dato di fatto) impegnato con alcune improrogabili scadenze legate ai bandi per la rigenerazione urbana.
Nove gli operatori ammessi alla gara: la Smaltimenti Sud srl (attuale gestore, prorogato per la 14esima volta da quando è scaduto il contratto), la Agesp spa, la Navita srl, la Etambiente spa, la Idealservice società cooperativa, la Ecoalba società cooperativa sociale, la Formula Ambiente spa, la Sea soluzioni eco ambientali srl, la Coop134 cooperativa sociale.
E così il bando di gara per l’appalto da 12 milioni e mezzo di euro si candida ad essere uno dei più lunghi e complicati della storia cittadina.
Una vicenda che va avanti dal 2020 e che, dando per buona anche questa volta la scadenza indicata, potrebbe vedere finalmente la conclusione a fine ottobre.
Come è noto, il servizio di gestione integrata dei rifiuti solidi urbani, degli assimilati e dei materiali da avviare a recupero del comune di Isernia è stato affidato alla Smaltimenti Sud nel 2014 per un importo di 1 milione 732mila 500 euro annui.
Un servizio che avrebbe dovuto avere una durata di sei anni, con scadenza fissata nel mese di giugno del 2020. Nello stesso anno, la società Cooperativa European Works and Projects riceve l’incarico della redazione di un progetto per il servizio in modalità porta a porta sull’intero territorio comunale e per la predisposizione degli atti di gara necessari all’appalto del servizio, propedeutici all’affidamento della gestione integrata dei rifiuti.
Piano approvato nell’ottobre del 2020 (amministrazione d’Apollonio) con un importo a base d’asta di 12 milioni 562mila euro per una durata contrattuale di cinque anni. Nel gennaio del 2021 una vicenda che lascia un’ombra sinistra sulla consiliatura precedente, e cioè la famigerata gara all’insaputa del sindaco d’Apollonio, che avviene con una determinazione dirigenziale revocata dopo qualche settimana e dopo le proteste delle minoranze. Non solo per le polemiche politiche ma soprattutto per il particolare, non di secondario rilievo, che allora il bilancio di previsione 2021 non era stato ancora approvato. Il che rendeva impossibile indire quella gara d’appalto.
Ad agosto di due anni fa, vista l’approvazione del documento finanziario, nuova procedura aperta con aggiudicazione secondo il criterio del miglior rapporto qualità/prezzo. Gli atti di gara approvati ad ottobre del 2021 e a novembre si costituisce il seggio di gara per la verifica della documentazione amministrativa presentata dagli operatori economici che hanno risposto all’avviso. Partecipano in nove, otto gli operatori ammessi. La ditta esclusa propone ricorso al Tar per l’annullamento del provvedimento. E così finisce, nel settembre 2022. La ditta viene riammessa.
A febbraio 2023 si decide l’undicesima proroga del servizio di raccolta rifiuti, dando per buono che entro la fine di aprile si sarebbero concluse le operazioni della commissione di gara che si è riunita per l’ultima volta il 17 marzo scorso, in seduta riservata, e le cui operazioni sono ancora in corso. Poi l’attesa apertura delle buste, fissata per il 29 giugno, saltata per questioni organizzative. E infine la nuova proroga.
Sperando, ma ormai è un luogo comune, che sia l’ultima.