Nomen omen, viene da pensare. Perché il neo direttore generale dell’Asrem, che di cognome fa Di Santo, un piccolo miracolo lo ha già fatto. Non appena insediato, ha avuto modo di leggere la mail che l’associazione «Non ti scordar di me» gli aveva inviato qualche giorno prima, a margine della designazione ufficiale. E invece di passare oltre, ha alzato il telefono e ha chiamato Bruno Esposito. Massima disponibilità ad incontrarvi, datemi il tempo di capire a che punto è la vicenda. Questa la sintesi della chiacchierata che ha portato un’altra ventata di ottimismo fra i componenti dell’associazione che da anni si batte per l’apertura del Centro diurno Alzheimer anche a Isernia, a supporto dei pazienti della provincia e di chi si prende cura di loro.
Qualche settimana prima, la disponibilità del presidente della Regione, Francesco Roberti, che ha ricevuto Esposito a Palazzo Vitale per fare il punto sulla situazione – abbastanza ingarbugliata – e assicurare la massima attenzione non appena si fosse insediato il dg Asrem (posto che la questione attiene proprio all’azienda sanitaria regionale). Da parte del governatore, poi, un altro passaggio importante: la verifica, assieme al sindaco Castrataro contattato telefonicamente, della situazione dell’edificio che dovrebbe ospitare il Centro diurno. E una ulteriore buona notizia: entro un paio di mesi, è parso di capire, la struttura che ospitava gli uffici comunali nella zona dell’Acqua Sulfurea potrebbe essere pronta per l’accreditamento.
Nelle scorse ore, poi, la telefonata – affatto scontata, considerati anche i precedenti – del manager Giovanni Di Santo che ha inteso manifestare il proprio interesse per la vicenda.
«La questione gli sta a cuore – commenta Bruno Esposito -, come tutte le altre che riguardano la sanità regionale. Me lo ha detto chiaramente e mi ha anche spiegato di essere stato responsabile di un Centro Alzheimer. E sinceramente sapere che ha bisogno di qualche giorno per prendere contezza dello stato dell’arte e quindi incontrarci con cognizione di causa non può che farci ben sperare. La prossima settimana, da quanto mi è stato riferito, ci sarà modo di organizzare un primo incontro».
Fa specie che la vicenda – a fronte di anni di attese, raccolta di firme, presidi, sit in di protesta – registri una decisa accelerazione nelle ore che precedono la Giornata mondiale dell’Alzheimer, che cade proprio oggi.
Intanto, le attività del Caffè Alzheimer di via Umbria continuano, grazie alla sensibilità dell’amministrazione Castrataro che ha fatto in modo che ci fosse una sede per quegli incontri, ai componenti dell’associazione e ai tanti professionisti volontari che si sono messi a disposizione per parlare della malattia, per confrontarsi con i familiari e i caregivers, per affrontare gli sguardi dei pazienti che cominciano a conoscere e riconoscere i cambiamenti e ne hanno legittimamente timore.
Il Centro diurno è però indispensabile: sono almeno 600 (stando all’ultima rilevazione fatta), i pazienti in provincia di Isernia che hanno bisogno di un luogo dove sia possibile rallentare il decorso della malattia, recuperare le attività residue, affrontare con le cure e i sostegni corretti il periodo che precede il buio, la solitudine. Che è anche quella dei familiari, lasciati soli per troppo tempo.

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