Si discuterà a marzo – ma nel frattempo potrebbero anche intervenire novità (se non accordi transattivi) – l’opposizione presentata dal Comune di Isernia al decreto ingiuntivo con il quale il Tribunale di Isernia ha intimato al Comune di pagare oltre 360mila euro alla Aj Mobilità, la società che ha in concessione il servizio di stalli a pagamento.
La questione – che nel caso di specie sembra sia passata sottotraccia per mesi – va avanti ormai da tempo mentre sullo sfondo resta l’intenzione, annunciata fin dalla campagna elettorale e sulla quale si lavora alacremente attraverso la predisposizione del nuovo ed atteso Piano urbano del Traffico, di cancellare le strisce blu del tutto o, al massimo, di rivederle destinando un numero parecchio diverso (e ridotto) alle aree destinate alla sosta a pagamento, da allocare eventualmente nelle zone cittadine dove la loro necessità sarebbe evidente e provata.
Ad agevolare quello che potrebbe essere un accordo, la definizione appunto del Piano urbano del Traffico: l’iter partecipativo è arrivato alla conclusione quindi sono attese a breve novità su un tema che ha ricadute importanti sul tessuto cittadino.
Certo, chiudere la vicenda strisce blu senza pendenze economiche non sembra affatto questione semplice ma pare che sia questo l’obiettivo di Palazzo San Francesco.
Intanto, l’unica certezza è che a marzo si dovrebbe concludere l’annosa vicenda del decreto ingiuntivo avanzato dalla Aj Mobilità. Una questione che va avanti da quasi due anni. Tutto inizia a fine settembre 2022 quando il Tribunale di Isernia respinge il ricorso d’urgenza promosso dalla stessa società finalizzato ad ottenere l’adempimento di tutte le obbligazioni che il Comune non avrebbe rispettato. Per i giudici pentri, la domanda della società ricorrente è da ritenersi infondata e così la Aj Mobilità viene condannata al pagamento delle spese di lite.
Solo qualche giorno dopo, arriva la controffensiva di Aj Mobilità: il 4 ottobre del 2022, infatti, viene notificato al Comune di Isernia un decreto ingiuntivo per 363mila 520,85 euro. Somma – sostenevano allora dalla società che ha in carico la gestione dei parcheggi a pagamento – relativa al mancato compenso spettante alla ditta quale quota sui verbali elevati proprio sulle aree di sosta dove si paga il ticket.
Da Palazzo San Francesco la decisione quindi di affidare la faccenda ad un legale esperto, in possesso di comprovata esperienza pluriennale in materia di diritto amministrativo, con specifico riguardo agli appalti e ai contratti pubblici.
E così nel dicembre 2022 viene investito del caso, per 8mila euro circa (11mila in totale) lo studio legale «Police&Partners Avvocati Amministrativisti», con sede a Roma.
Ad aprile 2023, il Tribunale di Spoleto, al quale nel frattempo si rivolge l’azienda che si occupa dei parcheggi a pagamento di Isernia, rigetta il ricorso dando ragione al Comune di Isernia ed eccependo il difetto di competenza e di giurisdizione. Ogni questione, ove mai dovesse essere proposta, dovrà essere di competenza del Tribunale di Isernia che, in base all’atto di transazione e all’accordo concluso con il Comune nel 2019, è competente per qualsiasi controversia di natura tecnica, amministrativa o giudiziaria.
E alla fine, il Tribunale di Isernia intima al Comune il pagamento di oltre 360mila euro in favore della Aj Mobilità.
La somma, importante, avrebbe dovuto essere versata entro 40 giorni dalla notifica (che pare sia avvenuta a luglio) ma Palazzo San Francesco decide di opporsi: del resto si tratta di 363mila 520,85 euro più gli interessi, più le spese liquidate in 4mila 394 euro, più 634 euro per esborsi, Iva e Cpa.
Insomma, la guerra a colpi di carta bollata continua ma potrebbe riservare presto sorprese. Se saranno onerose o meno, lo si scoprirà a breve.
ppm

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