A Isernia il problema dei cinghiali si fa sempre più grave. Si moltiplicano gli avvistamenti e gli incontri ravvicinati con rischi per l’incolumità delle persone. Soprattutto i residenti nelle frazioni parlano di situazione fuori controllo. Da Salietto a Fragnete, dall’Asinina a Castelromano per finire alla zona delle Piane non c’è da stare allegri. C’è chi prova a spaventare gli animali che, per niente preoccupati dalla loro presenza, rovistano nelle buste della spazzatura posizionate fuori il portone d’ingresso.
Una signora era scesa per mettere il cesto dell’immondizia fuori dal portone. All’improvviso si è trovata di fronte due cinghiali di grossa taglia. Ha avuto un grosso spavento. D’istinto si è subito riparata dietro il cancello della villa in attesa che i due animali andassero via. Un’esperienza da brividi. Scene di questo tipo si ripetono ogni giorno. I residenti nelle frazioni del capoluogo, soprattutto di sera, fanno molta attenzione ad evitare sgradevoli incontri. Meglio non uscire di casa dopo le 22. Questi animali sono sempre di più e non temono di avventurarsi vicino alle abitazioni. Sembrano sempre più a loro agio nel contesto urbano di Isernia.
L’emergenza ungulati è scoppiata in molte zone del capoluogo dove i residenti si sono abituati a convivere con branchi di cinghiali che imperversano soprattutto all’imbrunire. Oltre a essere pericolosi per l’uomo questi esemplari selvatici provocano ingenti danni nei campi. Gli agricoltori hanno lanciato il loro grido di allarme. Qualcuno ha recintato le aree di propria pertinenza per impedire che gli ungulati arrivino dentro. Una situazione fuori controllo e di emergenza che da tempo viene segnalata dai cittadini esasperati che denunciano l’assedio degli ungulati nelle ore notturne. Se pensiamo al numero dei cinghiali sul territorio molisano non c’è da stare allegri. Secondo una stima della Coldiretti sono 40mila. Emerge in questo modo, in tutta la sua gravità, la problematica legata all’aumento incontrollato dei cinghiali sul territorio regionale. Qualche azione va attuata. Altrimenti tra un anno il numero potrebbe salire a dismisura. Questo costante aumento del fenomeno richiede l’adozione urgente di una strategia di intervento che tenga conto delle più aggiornate conoscenze scientifiche, che integri interventi di prevenzione dei danni e di contenimento delle popolazioni, e che assicuri l’obiettivo prioritario di riduzione dei danni ai campi. I pochi contadini rimasti a Isernia non ne possono più e chiedono interventi urgenti da parte delle istituzioni preposte dalla Regione al Comune capoluogo.

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