In Consiglio comunale, come era ampiamente prevedibile, scoppia il caso dell’avvicendamento in Giunta tra l’ormai ex assessore Domenico Di Baggio e il neo assessore Umberto Di Giacomo.
Nell’ultima seduta dell’assise civica, quella di giovedì 11 aprile, convocata per discutere una serie di interrogazioni – tra cui quella riguardante l’utilizzo dei proventi delle multe elevate dal Corpo di Polizia municipale, quella sul Consiglio comunale dei ragazzi o quella sull’immobile di via Palatucci, per citarne alcune – ma anche approvare due provvedimenti di variazione di bilancio, è approdata in Aula la questione delle ultime novità che hanno riguardato la Giunta, con la sostituzione ufficializzata nei giorni precedenti, e effettuata proprio in Consiglio con la surroga da consigliere per Di Giacomo e l’ingresso in assise di Rosanna Appugliese, che entra nel gruppo di Volt.
Una seduta molto politica, quella di giovedì, che ha visto anche la comunicazione del passaggio del consigliere Domenico Chiacchiari dal gruppo di Isernia migliore a quello di Fratelli d’Italia.
Alla consigliera Appugliese sono arrivati gli auguri e l’in bocca al lupo all’unanimità dall’Aula, così come nei confronti del neo assessore Di Giacomo.
«Sono molto orgogliosa di essere seduta per la prima volta tra i banchi del Consiglio della mia amata città, spero di dare un contributo valido nel lavoro già iniziato due anni e mezzo fa. L’obiettivo è quello di poter collaborare, perché credo che in sinergia si possano raggiungere risultati migliori per la collettività e per il bene dei cittadini. Ringrazio tutti coloro che hanno creduto in me, dandomi la possibilità di essere seduta qui oggi» – ha dichiarato la consigliera di Volt.
«Rosanna è una persona di grande buonsenso, dote rara che le sarà molto utile in questa sede – ha dichiarato invece Di Giacomo, nell’esprimere un saluto e un ringraziamento al sindaco, ai colleghi di maggioranza e a quelli del gruppo Comunità attiva dopo la ratifica della surroga -. Da assessore comunale mi occuperò di istruzione, politiche educative, servizi per l’infanzia, verde e decoro urbano, cioè scuole e ambiente, due pilastri dell’ecosistema cittadino. Sono temi delicati, che vanno affrontati con impegno, responsabilità, umiltà, delicatezza e che riguardano davvero il futuro. Sono sempre stato abituato a fare del mio meglio sul lavoro, stavolta ancora di più» – ha affermato.
Proprio sul tema del turn over in Giunta, però, la minoranza – che ha partecipato al voto per ratificare l’ingesso in Consiglio di Rosanna Appugliese senza far saltare il numero legale, come evidenziato dal consigliere Cosmo Tedeschi – ha mosso le proprie critiche politiche nei confronti del sindaco.
Duro proprio il commento di Tedeschi (FdI): «Di Baggio ha contribuito a farvi vincere – dice -, attualmente sono fuori persone che vi hanno portato la maggioranza dei voti utili per amministrare» – prosuege attaccando il primo cittadino e chiedendo priorità sui temi che riguardano la città: su tutti, il Lotto zero e la piscina. «Stiamo rischiando grosso – dice in riferimento all’importante finanziamento per l’infastruttura viaria -. La città ha bisogno dei fatti».
Una manovra esclusivamente politica, secondo il consigliere Raimondo Fabrizio, quella di sostituire Di Baggio con Di Giacomo in Giunta: «Non c’entra nulla con l’amministrare bene» – sostiene, ricordando poi gli attacchi mossi da Volt in campagna elettorale, quando furono criticate proprio le manovre nelle Giunte precedenti attraverso alcuni video sui social. «Finora non è stato risolto alcun problema, solo beghe. Pensiamo alle cose serie, non solo alle poltrone» – conclude.
Un ricatto politico nei confronti del sindaco: così, invece, Domenico Chiacchiari giudica la mossa del neo assessore Di Giacomo nel costituire un nuovo gruppo uscendo da Volt. «Mi sarei aspettato una sostituzione con un assessore esterno – prosegue -. Vedere un assessore cacciato dalla Giunta dopo essersi candidato con la sua lista, risultando primo eletto di quella lista, è un dispiacere».
Per la consigliera Linda Dall’Olio (Forza Italia) la questione della revoca dell’incarico assessorile a Domenico Di Baggio rappresenta un’umiliazione della volontà elettorale: «Si tratta di un incarico fiduciario, ma come detto dal sindaco stesso non è venuta meno la fiducia. Fatico a capire la scelta. Ci sono due assessori esterni che non hanno avuto la fiducia dall’elettorato a differenza di Scarabeo, Di Baggio e altri. Perché quindi colpire la sua lista? – chiede a Castrataro -. Un atteggiamento che non dimostra né meritocrazia, né sostegno, né giustizia, come sbandierava in campagna elettorale. Voglio sperare che la questione non sia legata al ricorso che Di Baggio ha fatto per le elezioni regionali contro PD e 5 Stelle».
Secondo il capogruppo di Fratelli d’Italia, Pietro Paolo Di Perna, quello di Castrataro sarebbe uno «scivolone» che incrina l’idea che la città si era fatta del sindaco.
Critica anche la voce di Elvira Barone che – in questo caso dai banchi della maggioranza – mostra il suo disappunto per la sostituzione operata uno a uno. «Si era parlato di rimpasto, e su questo mi avreste trovata d’accordo – spiega -. Il sindaco ha dichiaratamente fatto i complimenti all’assessore Di Baggio, mi chiedo come mai se ha lavorato bene si sia deciso di cacciare un assessore che ha contribuito in maniera forte alla sua elezione».
In chiusura, Eugenio Kniahynicki: «Questa è semplicemente la peggior amministrazione della storia di Isernia». Poi l’appello ai membri di maggioranza: «Se avete dignità e volete il bene della città, smettetela di fare gli affabulatori e mandate a casa questo sindaco».
Ci ha pensato lo stesso Piero Castrataro a respingere critiche e accuse: «Non accetto la morale da chi governa a livello regionale e nazionale, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti – dice -. Speculare sulle vicende politiche e sulla decisione di un sindaco che continuerà a cercare di avere una Giunta equilibrata e rappresentativa di quello che succede nei gruppi consiliari, mi sembra abbastanza ridicolo. È la prova del fatto che evidentemente non ci sono ulteriori argomenti. Il ricatto politico non c’è mai stato e non ci sarà mai – prosegue -. Dimenticate forse che Umberto Di Giacomo ha preso 286 voti. Sono considerazioni che in corso d’opera vanno fatte. Ho ritenuto di poter concludere io il percorso avviato da Di Baggio. Di Giacomo, invece, sarebbe diventato comunque assessore, a prescindere dalla nascita del gruppo di Comunità attiva. La vicenda è abbastanza semplice: in Giunta le cose possono cambiare, e il sindaco deve mantenere l’equilibrio».
Poi il primo cittadino tocca anche alcuni temi, in risposta alle questioni sollevate dalla minoranza: «In due anni e mezzo non solo il Comune ha abbassato le tasse, diminuendo i costi dei servizi minimi, ma abbiamo fatto più gare di chi ci ha preceduto negli ultimi 20 anni, la piscina sta per essere ricostruita, ed è già stata inviata una domanda per ottenere ulteriori fondi in materia di efficientamento energetico. I soldi non mancano, ma se in alcuni casi c’è necessità di accendere dei mutui non è per nostra responsabilità ma perché qualcuno prima di noi non ha fatto bene i conti.
Insomma, nessuna questione di poltrone, nessuna operazione fatta per accontentare qualcuno – chiosa sul turn over in Giunta – ma perché in questo momento serve un membro diverso. Ribadisco quindi il mio ringraziamento a Domenico Di Baggio».
Sull’eventualità di sostituire gli assessori esterni – cosa caldeggiata manifestamente anche da alcuni membri di maggioranza – afferma: «Ho preso più voti delle mie liste, vista la fiducia ottenuta dagli elettori rivendico la facoltà di decidere che ci siano degli esterni in Giunta».
Infine, è il vicepresidente del Consiglio comunale Giovancarmine Mancini a ribadire anche con un piglio di ironia quanto affermato nei giorni scorsi: «Pierino colpisce ancora – dice rivolgendosi al sindaco -. Benché si voglia far credere il contrario, il tema è politico. Spero che Di Baggio non abbia pagato una scelta di libertà».

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