Il capoluogo pentro ha reso omaggio a Giovanni Palatucci con una cerimonia commemorativa organizzata dalla Questura, in occasione dell’ottantesimo anniversario della sua morte. Alla manifestazione erano presenti le autorità locali e decine di alunni delle scuole del territorio, a testimonianza di un impegno condiviso nel mantenere viva la memoria di chi, con coraggio, si oppose alle ingiustizie del proprio tempo.
Palatucci, ultimo questore di Fiume sotto il regime fascista, sacrificò la propria vita per salvare centinaia di ebrei dalla deportazione nei campi di concentramento nazisti. Arrestato dalla Gestapo nel 1944, fu deportato a Dachau, dove morì il 10 febbraio 1945. La sua figura rimane simbolo di eroismo e resistenza contro l’odio e la discriminazione.
La cerimonia si è intrecciata con le celebrazioni del Giorno del Ricordo, dedicato alle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, sottolineando il valore della memoria storica e della riflessione sulle tragedie del Novecento.
Nel suo intervento, il sindaco Piero Castrataro ha ribadito l’importanza di tramandare alle nuove generazioni il significato di questi eventi: «Un’occasione per non dimenticare le tragedie del passato e le vittime di tutte le atrocità figlie dell’odio, dell’intolleranza e della discriminazione.
Entrambi i temi riflettono il valore della memoria storica e del riconoscimento delle sofferenze vissute da chi è stato perseguitato per la propria etnia o identità nazionale.
Prendiamo esempio da chi ha saputo opporsi alla brutalità con la solidarietà e diffondiamo, sempre ed ovunque, un messaggio di tolleranza e rispetto per una pacifica convivenza tra popoli».
L’iniziativa ha rappresentato un momento di profonda riflessione, con la deposizione di una corona d’alloro come segno di riconoscenza verso un uomo che, con il suo sacrificio, ha lasciato un segno indelebile nella storia.