Dopo le trattative serrate dei giorni scorsi, il Partito Democratico ha raggiunto un equilibrio tra le varie anime. La riunione della Commissione regionale di garanzia dei dem, convocata per tentare in extremis un accordo, si è conclusa con una fumata bianca.
Da un lato i dem ‘sospesi’ isernini hanno ottenuto una data ufficiale per il Congresso (previsto per il prossimo 6 aprile) che dovrà eleggere il futuro segretario provinciale. Marco Amendola – considerato vicino a Maria Teresa d’Achille e Carlo Veneziale, che parte con i favori del pronostico – dovrà sfidare molto probabilmente Agatha Midea, espressione diretta del gruppo che fa capo a Luciano Sposato, segretario provinciale uscente.
Si è sbloccata, inoltre, la questione della validazione delle tessere per il gruppo dei dem di Isernia composto proprio da Amendola, insieme a Sergio Sardelli, Alessia Panico e Michele Antenucci, dopo che, al termine della campagna conclusasi lo scorso 31 dicembre, la loro posizione era rimasta sub iudice.
Una situazione a cui era legato a doppio filo anche il futuro della Giunta di Palazzo San Francesco, visto che proprio per queste ragioni era rimasto in standby l’ingresso nella squadra di Castrataro della consigliera Angela Perpetua, che dovrebbe quindi ricevere il testimone da uno degli assessori attualmente in carica, dopo che non molto tempo fa era già subentrata la consigliera Gemma Laurelli nell’effetto domino causato dalle dimissioni di Federica Vinci.
A quanto pare, Antenucci, Panico, Sardelli e lo stesso Amendola hanno accettato infatti di sottoscrivere il documento che impegna il sindaco di Isernia ad inserire in Giunta almeno un altro assessore del PD. Via libera dunque all’ingresso nella compagine di governo cittadino di Angela Perpetua. Stando ai bene informati, dovrebbe prendere il posto dell’assessore all’Istruzione Leda Ruggero, esterna, voluta in Giunta da Castrataro unitamente a Luca De Martino che, a seguire, dovrebbe cedere il passo a Michele Antenucci.
La definizione dell’accordo è stata resa possibile anche grazie al sottile e lungo lavoro di mediazione svolto da Carlo Veneziale, ex assessore regionale oggi considerato – nonostante la giovane età – una sorta di padre nobile del principale partito di centrosinistra.