Il 20 maggio del 1924 il Consiglio Comunale di Isernia conferì la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini: la delibera che è custodita nell’archivio storico comunale presso la biblioteca Michele Romano è la numero 24. Il sindaco Giovanni Buccigrossi e 20 consiglieri comunali assistiti dal segretario Bartolomeo Serafini, plaudirono la proposta del primo cittadino e alla motivazione data dallo stesso, conferendo all’unanimità la cittadinanza onoraria per l’allora capo del governo Mussolini. A distanza di alcuni giorni, precisamente il 31 maggio del 1924, arrivò un telegramma a firma del sottosegretario alla presidenza del Consiglio che ringraziava il Consiglio comunale di Isernia del conferimento, formulando i più fermi auguri per l’avvenire della città.
A distanza di oltre un secolo, la questione torna prepotentemente al centro del dibattito cittadino,m alla luce della mozione presentata dalla maggioranza per la revoca della cittadinanza onoraria conferita a Mussolini. Un atto fortemente simbolico – così l’ha definito il capogruppo del Partito Democratico, Stefano Di Lollo – scritto da Alex Paniccia e sottoscritto da tutti i membri di maggioranza, che ha suscitato un certo dibattito nel capoluogo pentro.
Dopo l’intervento del consigliere di minoranza, nonché vicepresidente del Consiglio comunale, Giovancarmine Mancini, anche CasaPound ha mosso una dura critica all’amministrazione.
«Antifascismo e lotte di potere. Questa è la sinistra isernina». È il testo dello striscione di CasaPound Italia in risposta alla decisione da parte del Comune di revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini.
«La giunta di sinistra che amministra Isernia, sulla scia di quanto avviene a livello nazionale, si mostra sempre più lontana dai problemi reali della città, e non riesce a trovare altri argomenti che il fascismo per dare l’impressione che sia viva, che respiri ancora e che faccia qualcosa» – afferma CasaPound Italia in una nota.
«Isernia è ormai una città allo sbando, tra spaccio, atti vandalici, tentativi di furto all’ordine del giorno e degrado di zone centrali come la Stazione ferroviaria. I cittadini si aspettano la risoluzione di questi problemi, ma per l’amministrazione comunale qual è il rimedio a ogni male? Revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini – proseguono -. D’altronde il solo argomento sul quale l’amministrazione comunale riesce a fare quadrato, quando non è dilaniata da lotte intestine per la spartizione di poltrone, come dimostrano i vari rimpasti di giunta per arrivare a fine mandato, è l’antifascismo, unico collante per una maggioranza comunale senza progetti e senza idee. Sarebbe ora, – conclude la nota – che l’amministrazione Castrataro, a cui sembrano stare tanto a cuore le questioni legate alla cittadinanza, si impegnasse concretamente affinché si possano risolvere le vere criticità e arginare lo spopolamento della città, sempre che non si vogliano rimpiazzare i giovani costretti ad abbandonarla con i “nuovi cittadini” che bivaccano in Stazione».
Sulla vicenda della revoca della cittadinanza onoraria di Mussolini, ad ogni modo, la palla rimbalza ora in Consiglio comunale.

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