Nell’aula Aldo Moro del Tribunale di Isernia il procuratore capo della Repubblica Carlo Fucci ha voluto salutare il capoluogo pentro dopo il suo trasferimento a Cassino. Presenti nel Palazzo di Giustizia i vertici provinciali e regionali delle forze dell’ordine, le autorità politiche religiose, coloro che in questi ultimi anni hanno collaborato con la Procura diretta da Fucci.
«Sono i percorsi professionali della vita di ognuno di noi che a un certo punto mi hanno indotto a spostarmi a Cassino – ha dichiarato l’ex Procuratore di Isernia -. Un’esperienza diversa, un’esperienza anche più complessa che parte dal pregresso, dal vissuto professionale di Santa Maria, dal vissuto professionale in particolare poi sul piano dirigenziale di Isernia e che era giusto spendere anche in altri territori nel confronto con altre problematiche».
Il Procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Campobasso, Nicola D’Angelo, ha sottolineato la sinergia tra le due Procure. Una sinergia finalizzata sempre all’interesse della collettività: «I rapporti sono stati eccellenti. Abbiamo lavorato bene assieme e il collega ha dimostrato le capacità che ha. Sicuramente è una perdita per questi uffici, ma immagino che arriverà un altro procuratore speriamo altrettanto capace. Allo stesso tempo le qualità che ha dimostrato su questo territorio saprà sicuramente portarle nella nuova sede» – ha affermato.
Il sostituto Procuratore presso il Tribunale di Isernia, Alessandro Iannitti, è cresciuto professionalmente sotto la guida di Fucci, non a caso lo definisce un padre professionale: «In assenza del dottor Fucci il timone della Procura è nelle mani del dottor Gaeta, che è un decano dell’ufficio e saprà con la sua esperienza sicuramente non far sentire la mancanza di un riferimento, di un vertice importante come il dottor Fucci. Personalmente è stato un padre professionale, è stato il Procuratore – dopo la breve esperienza col dottore Albano – che mi ha mi guidato e mi ha fatto crescere, quindi ne conosco il valore sia professionale che umano e sono sicuro che andrà a fare un lavoro brillante a Cassino. Noi cercheremo di fare a meno di lui col massimo dell’impegno per garantire comunque la giustizia e la copertura del territorio».

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