«Dire che i giovani sono disinteressati alla politica è una stupidaggine». Mai banale Pier Luigi Bersani, ospite mercoledì sera a Isernia della rassegna Lettera 423, di fronte a una platea gremita nel chiostro di Palazzo San Francesco. Ad accoglierlo, il sindaco Piero Castrataro. A guidare la serata, l’autore Carmine Gazzanni. Il leitmotiv, “Chiedimi chi erano i Beatles”, opera di Bersani nata per «raccontare qualcosa di utile».
Dignità nel lavoro, un fisco più equo, una sanità pubblica che funzioni, politiche per la casa. E poi la questione giovanile. Temi al centro del dibattito isernino, ma anche delle politiche di quel centrosinistra che lo stesso Bersani definisce «già federato». Un centrosinistra «che possa rappresentare una valida alternativa al governo Meloni, un centrosinistra – ha spiegato il politico e lo scrittore settantenne -, dal campo larghissimo e trainato da PD, 5 stelle e Alleanza verdi e sinistra, ma aperto al dialogo con tutti».
«Non possiamo più aspettare e pettinare le bambole – ha dichiarato Bersani -. Le tre forze che hanno fatto più coerentemente l’opposizione, sto parlando di PD, 5 stelle e e Alleanza verdi sinistra, devono lanciare il progetto, dichiararsi aperti a discutere in giro per il paese con comitati civici, associazioni, soggetti politici e sociali. Discutere con un’apertura vera sul piano dei programmi. Ma serve che qualcuno parta con coerenza. Sono convinto che così funzionerebbe, anche perché sono convinto che la destra non è maggioranza in questo Paese».
Una vita dedicata alla politica, alla cultura e al sociale: Pier Luigi Bersani è il padre nobile del campo progressista. Alla platea isernina spiega le ragioni che lo hanno spinto a scrivere “Chiedimi chi erano i Beatles”, un libro che a tratti sembra un saggio di filosofia e che punta a dare nuovi stimoli ai giovani sempre più lontani da una politica che delude e non risolve i problemi dei cittadini.
«Un conto è la distanza, un conto è il disinteresse – ha spiegato -. Ne incontro tanti di giovani, mi chiedono cosa penso da uomo libero, hanno in testa priorità come la pace, l’ambiente, i diritti, la condizione femminile; magari in questa politica trovano risposte insufficienti. Allora ho pensato: ho amministrato per 28 anni, qualcosa ho imparato. Forse posso raccontare qualcosa di utile. Così è nato “Chiedimi chi erano i Beatles”. Io alla mia età devo seminare, non devo raccogliere, non ho niente da chiedere».