L’ennesimo, presunto atto vandalico scuote l’opinione pubblica isernina: stavolta, ad andare distrutta è una delle panchine ornamentali in travertino poste accanto al monumento di piazza Stazione, “L’incontro” di Pietro Cascella, scultura realizzata nel 1998 dall’artista a simboleggiare l’anima di Isernia fondata sull’unione di diverse strade e culture. Insomma, di certo un punto di riferimento importante in città.
L’episodio ha subito riacceso le preoccupazioni dei residenti sulla sicurezza percepita nell’area, già considerata sensibile per la presenza di gruppi che vi stazionano fino a tarda ora tra schiamazzi e disordini.
«Spero non si tratti di un atto di vandalismo, ma è difficile pensare il contrario: ci vuole forza per fare quello che hanno fatto» – dice una residente ai microfoni di Teleregione, dando voce a un sentimento diffuso di smarrimento e irritazione per un gesto percepito come gratuito.
La risposta su cosa sia realmente avvenuto in Piazza della Repubblica, ad ogni modo, potrebbe presto arrivare – si spera – dalle analisi delle immagini di alcune telecamere della zona.
«Quello del piazzale della stazione è un punto di ritrovo, una risorsa per tutti. Il disagio giovanile sta diventando un’emergenza» – osserva un passante, legando la percezione di insicurezza anche all’abuso di alcol, noia e assenza di alternative.
Chi attraversa spesso la piazza nota i numerosi passaggi delle pattuglie, che non mancano praticamente mai, ma è quello della sicurezza percepita il vero tema: nonostante i numerosi controlli, infatti, più di qualcuno descrive la stazione come luogo poco rassicurante, specialmente per famiglie e bambini.
«Non è un’emergenza come altrove, ma episodi così lasciano il segno» – è il refrain che accompagna l’invito a potenziare la videosorveglianza, con «qualche occhio in più» per dissuadere danneggiamenti e bivacchi notturni.
Intanto, l’area della panchina rotta in Piazza della Repubblica è stata delimitata dai Vigili del Fuoco ed è stata resa inaccessibile per motivi di sicurezza. Ad annunciarlo, poco dopo il fattaccio, è stato l’assessore comunale Umberto Di Giacomo, che ha chiesto a tutti di prestare attenzione in attesa delle operazioni di ripristino.
Nell’immediato restano interdizione e perizia tecnica per decidere tra restauro o sostituzione della lastra, mentre sul medio periodo il quartiere chiede una strategia integrata: controlli mirati, illuminazione efficace, telecamere funzionanti e spazi strutturati per l’aggregazione giovanile.
L’obiettivo, nelle parole dei cittadini, è ridurre il divario tra sicurezza reale e percepita, restituendo alla piazza la sua funzione di luogo condiviso senza rinunciare a decoro e tutela dell’incolumità.

























