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Si è realizzato il sogno di Melogli. Grande è stata l'emozione per il suo ultimo discorso da sindaco di Isernia, direttamente dal palco dell'opera che fortemente ha voluto. “Questo è un giorno storico per la città. L’auditorium, insieme al Paleolitico, è la chance che Isernia deve cogliere per crescere economicamente, puntando sulla qualità e sulla cultura".  Sul palco, insieme a Melogli, c'erano il presidente della Regione Michele Iorio, il vescovo Salvatore Visco e Giancarlo Bravi, coordinatore dell’Unità tecnica di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri. “I grandi amministratori si caratterizzano soprattutto per le grandi opere che lasciano in eredità” – ha detto Iorio.

L’inno di Mameli ha anticipato la benedizione del vescovo Visco e il taglio del nastro, accompagnato dall’applauso delle 750 persone che erano in attesa del concerto. A quel punto è comparso sul palco il Maestro Uto Ughi, accolto da altri applausi, il quale ha introdotto il concerto con una breve lezione su Vivaldi seguita dall’esecuzione delle Quattro Stagioni.

L'opera pubblica realizzata per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, costata fino ad oggi 57 milioni di euro e in attesa di almeno altri 10 milioni per essere completata. Melogli lascia in eredità una struttura che comunque sarà al centro di un grande dibattito. Infatti, alla prossima amministrazione toccherà l’onere di trovare una soluzione per garantirne la gestione. E il polverone non si è placato nemmeno ieri sera: il concerto di Uto Ughi dentro, le polemiche fuori, soprattutto per la distribuzione degli inviti. Il questore è stato costretto a stoppare la conferenza stampa dei contestatori indetta sul marciapiede opposto.

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