Quale futuro per la sanità molisana e, in particolare, per l’ospedale di Isernia? La protesta riesplosa in città a difesa della Senologia ha riacceso i riflettori sulle tante criticità rimettendo in moto una vera e propria mobilitazione a difesa del diritto alla salute. Sulla questione arriva la proposta, provocatoria, della consigliera regionale Filomena Calenda che in una missiva indirizzata al premier Giuseppe Conte ha chiesto di convocare nel capoluogo pentro una riunione del Consiglio dei Ministri, così come è accaduto nei giorni scorsi in Calabria, con l’obiettivo di attuare provvedimenti ad hoc relativi alla sanità.
«La grave situazione in cui versa il sistema sanitario molisano necessita di prese di posizioni forti e, soprattutto, di provvedimenti che garantiscano nel POS 2019-2021 livelli di assistenza adeguata in tutto il territorio regionale. Gli aspetti economico-contabili non dovranno prevalere rispetto al diritto alla salute dei cittadini». Così Calenda che si è detta seriamente preoccupata per quanto emerso dal tavolo tecnico tenutosi nei giorni scorsi a Roma e dall’incontro tra il presidente della Regione Molise, Donato Toma, e la struttura prefettizia. «Ho formalmente fatto richiesta al presidente del consiglio dei ministri, – ha annunciato la presidente della IV Comissione -, di prevedere la possibilità di programmare una riunione del Consiglio dei Ministri presso la prefettura di Isernia, capoluogo di provincia in cui il presidio ospedaliero sta facendo costantemente i conti con la riorganizzazione e, soprattutto, con gli ingenti tagli che riguardano personale, ambulatori e interi reparti».
La riunione dovrebbe affrontare nello specifico, così come accaduto nel citato caso di Reggio Calabria, le problematiche inerenti la sanità molisana. «Ancorché – si legge nella nota inviata al premier –, qualora tale richiesta dovesse avere esito positivo, rappresenterebbe un segnale di vicinanza concreto a tutti i cittadini molisani che quotidianamente sono costretti a fare i conti con i disservizi legati alla mala gestio del sistema sanitario e che ora temono un ulteriore decremento dei livelli di assistenza sanitario, mettendo a rischio lo stesso diritto alla salute dei molisani».
Nella missiva inviata al presidente del Consiglio dei Ministri, inoltre, Calenda entra nel dettaglio della situazione sanitaria molisana. «Serve una programmazione seria in quanto si assiste ad un esodo continuo di medici, alla carenza di candidati ai concorsi pubblici in ambito sanitario e alla soppressione di servizi e reparti fondamentali nei presidi ospedalieri pubblici di questa regione». Inoltre, considerate le peculiarità del territorio molisano, soprattutto da un punto di vista geomorfologico e legate a una carenza atavica di arterie di collegamento veloce, appaiono necessari provvedimenti ad hoc al fine di garantire livelli di assistenza sufficienti in considerazioni di suddette peculiarità, come ad esempio l’istituzione di ospedali di area disagiata.
«Spero che il premier Conte e il Consiglio dei Ministri – ha concluso Calenda – prenda in considerazione tale richiesta. Mi batterò fino all’ultimo affinché venga garantito ad ogni molisano il costituzionale diritto alla salute. Esprimo, infine, la mia vicinanza a tutti i comitati che in queste ore si stanno battendo per difendere la sanità pubblica. Come già ho avuto modo di riferire agli organizzatori del sit-in di protesta tenutosi giovedì scorso dinanzi all’ospedale Veneziale, impegni istituzionali non mi hanno permesso di partecipare, ma condivido pienamente l’iniziativa e i risultati che vuole ottenere».

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