Con una nota inviata ieri al presidente della Giunta regionale, al presidente del Consiglio, agli assessori e a tutti i consiglieri, il sindaco Paolo Manuele rilancia la questione del dissesto idrogeologico che interessa, ormai da oltre un anno, il centro abitato di Civitacampomarano. Il primo cittadino, oltre a denunciare ritardi, invita tutti a visitare il paese per rendersi in conto in prima persona della gravità della situazione.
«Gentilissimi – ha scritto nella nota inviata anche alla stampa – con la presente voglio richiamare l’attenzione di tutti quanti rappresentano il Governo regionale e l’Assemblea legislativa regionale in merito ai gravi eventi di dissesto idrogeologico in atto, ormai dal marzo 2017, nel centro abitato della comunità che mi onoro di rappresentare. Sono trascorsi 16 mesi dall’innesco dei fenomeni gravitativi ma, purtroppo, devo denunciare l’assoluta situazione di carenza e di assoluta mancanza delle più elementari attività che avrebbero dovuto consentire di definire lo scenario, pianificare un iter per il reperimento delle risorse ed in particolare dare risposte concrete ai cittadini sgomberati dalle proprie abitazioni. Le piccole misure messe in atto, infatti, hanno rappresentato delle esigue risposte che sono ben altra cosa rispetto alla sostanza ed ai punti focali della problematica. Nei mesi scorsi ho più volte sollecitato risposte, avanzato richieste tecniche, chiesto azioni concrete alle quali si è invece preferito nella gran parte dei casi, omettere di rispondere. Si sono svolte tante riunioni, pianificando azioni ed attività mai intraprese, in termini pratici e senza giri di parole per non concludere nulla. A tal riguardo, a mero titolo esemplificativo e non esaustivo, rappresento che non ancora si sono stanziate risorse utili alla definizione del fenomeno, attività fondamentale per gli aspetti scientifici finalizzati alle attività progettuali ed alla quantificazione delle risorse occorrenti. Il tempo passa inesorabile ma le criticità restano e non voglio che la comunità venga abbandonata al proprio destino, come se fosse un problema che riguarda il piccolo borgo ed i suoi cittadini. Pertanto chiedo ufficialmente che, parimenti alle tante altre emergenze degli altri settori di cui si sta dibattendo, la Regione inizi ad affrontare seriamente e con concretezza la tematica. Vi invito a recarvi nel piccolo centro, a verificare direttamente quanto sia grave il fenomeno, gli ingenti danni riportati dal patrimonio pubblico e privato e le gravi conseguenze sociali, relazioni ed economiche che i dissesti hanno causato. Infine credo sia opportuno che la Regione inizi a confrontarsi con i cittadini e con l’Amministrazione comunale, ed a rappresentare la grave problematica a livello ministeriale e di Governo centrale. In ogni luogo dove ci sono emergenze simili, si ha l’obbligo di intervenire per le competenze che le leggi attribuiscono e aggiungo che al compito istituzionale, nel caso di specie, si ha un ulteriore obbligo per quanto rappresenta Civitacampomarano nella storia del Molise».

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