È di sconcerto e incredulità il sentimento dominante nella comunità di Civitacampomarano, riassunto bene nelle parole del sindaco Paolo Manuele, alla notizia che nell’operazione della Dia di Caltanissetta che ha sequestrato beni per oltre 2,5 milioni di euro ad un imprenditore siciliano ritenuto vicino ad un clan mafioso ci sia anche un terreno con una mini torre eolica ubicata nel proprio paese.
Il sindaco non esclude, appena saranno accertati fatti e responsabilità, di costituirsi parte civile per difendere l’immagine del comune.
«L’operazione condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia di Caltanissetta che ha sequestrato beni per oltre 2,5 milioni di euro ad un esponente ritenuto contiguo ad un clan mafioso – afferma il primo cittadino – ha visto purtroppo anche la comunità di Civitacampomarano quale luogo su cui insistono tali beni (nello specifico una torre di un impianto mini eolico). Questa notizia lascia sgomenti, mi rende inquieto e deve far preoccupare tutti noi, in quanto testimonia come piccoli centri di territori lontani rispetto alle radici dei clan, siano appetibili per le attività di arricchimento e di investimento dei clan mafiosi. Voglio esprimere il mio personale ringraziamento, anche a nome dell’Amministrazione Comunale e della Comunità che mi onoro di rappresentare, alla Dia di Caltanissetta che con infaticabile e continuo lavoro investigativo, quotidianamente sono al servizio del nostro Paese nel porre in essere azioni dedite alla lotta ai sodalizi mafiosi. L’azione dei tanti uomini che operano in questo particolare settore dello Stato, ha consentito di rilevare questa grave penetrazione nel territorio di Civitacampomarano, nella nostra Civitacampomarano distintasi fin qui per la sua tranquillità, per la mitezza e l’ospitalità dei suoi abitanti, per il patrimonio storico, artistico, culturale, quale comunità affermata a livello internazionale per la street art e centro modello per le buone pratiche di protezione civile. Questi valori che ci hanno sempre caratterizzato, non possono essere contaminati e scalfiti ma vanno preservati e difesi ad ogni costo. Il solo poter essere, nostro malgrado, alla ribalta per quanto accaduto, lede l’immagine di Civitacampomarano, dei suoi cittadini. Di conseguenza per la tutela della nostra Comunità e della sua immagine – conclude il primo cittadino – ci si riserva di valutare la predisposizione di ogni azione ivi compresa la costituzione in giudizio quale parte civile».

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