Il mondo marittimo è sempre in grande ebollizione. Potrebbe sembrare una contraddizione in termini, ma così non è. Due settimane fa abbiamo rappresentato le criticità presenti nel comparto dei vongolari, ormai fermi al palo da quasi due mesi (fino a metà novembre). Oltre alla questione morìa dei banchi naturali, che fanno venire meno l’80% del prodotto ittico, ci sono anche i granchi blu a predarli e su questo interviene il Masaf, con uno stanziamento da dieci milioni di euro. Ma le novità sono diverse in questi ultimi giorni. Nell’ambito delle audizioni delle Commissioni bilancio riunite del Senato e della Camera dei Deputati sulla legge di bilancio, Federpesca è intervenuta per rappresentare le problematiche del settore. «Pur comprendendo le difficoltà della congiuntura economica in cui il nostro Paese si appresta ad approvare la legge di bilancio, non possiamo non rappresentare la situazione di grande difficoltà in cui versano le imprese di pesca Italiane, messe in ginocchio dalla crisi energetica degli ultimi due anni», ha dichiarato Francesca Biondo, direttrice nazionale di Federpesca. «Per questo ribadiamo la necessità di prevedere un credito d’imposta a favore delle imprese di pesca per i costi sostenuti per l’acquisto di carburante che, ancora oggi, rappresenta oltre il 70% dei costi di produzione di un’impresa. Una misura fondamentale per affrontare i primi mesi del 2024 nei quali la congiuntura economica non sembra andrà migliorando ed evitare un ulteriore dipendenza del nostro paese dalle importazioni di prodotti ittici. Insieme a questo, considerando il periodo di crisi, ci preoccupa la riduzione dell’indennità giornaliera corrisposta ai marittimi in caso di malattia prevista dall’art 32 così come riteniamo necessario andare avanti nell’attuazione di un ammortizzatore sociale stabile per il settore nonché nell’esenzione del ticket licenziamento nel caso di sbarco per malattia, indipendente dalla volontà dell’armatore. Una misura che costerebbe poco allo Stato ma che rappresenterebbe un segnale importante per la dignità di questo mestiere», ha concluso la direttrice Biondo. Inoltre, in Conferenza Stato-Regioni è stato raggiunto l’accordo sullo schema di decreto che metterà entro la fine dell’anno 10 milioni di euro a disposizione delle imprese e dei consorzi per affrontare l’emergenza granchio blu. Il contributo servirà a sostenere i costi per la semina e il ripopolamento delle specie come la vongola, nonché l’acquisto di attrezzature idonee per la cattura. «Ringraziamo il Ministro Lollobrigida per il grande sforzo che ha permesso di reperire queste risorse in un momento di grande difficoltà per il Paese e tutti gli assessori regionali per il lavoro svolto. Molto positivo in particolare il fatto che questi contributi potranno coprire costi sostenuti nel corso di tutto il 2023 – ha dichiarato Federpesca – adesso sarà possibile destinare queste risorse con la massima urgenza alle imprese colpite dal fenomeno, per garantire una continuità aziendale che l’emergenza in corso ha fortemente compromesso», conclude Federpesca. Con il Decreto Ministeriale n. 587931 del 23 ottobre 2023, recante “Contrasto alla diffusione del granchio blu “Callinectes sapidus e Portunus segnis”, è stata data attuazione all’articolo 10 del decreto-legge n. 104 del 10 agosto 2023. Il Decreto è stato registrato dall’Ufficio Centrale del Bilancio al n. 691 in data 25 ottobre 2023 e dalla Corte dei Conti al n. 1453 in data 27 ottobre 2023 ed è in corso la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Lo scorso 7 novembre il Masaf ha emesso con circolare esplicativa chiarimenti sia sui soggetti e sulle spese ammissibili che istruzioni sulla procedura online per la trasmissione delle domande. Autorizzata la spesa di 2,9 milioni di euro. Obiettivo: contenere la diffusione del granchio blu & impedire l’aggravamento dei danni inferti all’economia del settore ittico. Soggetti beneficiari: consorzi, imprese di acquacoltura e della pesca che abbiano provveduto alla cattura ed allo smaltimento della predetta specie. Interventi ammissibili al contributo: costi per la cattura (acquisto di attrezzi da pesca), costi per lo smaltimento quale rifiuto e spese connesse (trasporto presso impianti), spese sostenute dal 1° agosto al 31 ottobre 2023. non è eleggibile al contributo l’acquisto di attrezzi da pesca trainanti. Contributo erogabile: costi per la cattura: concesso contributo a fondo perduto in misura dell’80% dei costi effettivamente sostenuti; costi per lo smaltimento: concesso contributo a fondo perduto in misura del 100% dei costi effettivamente sostenuti. Modalità di presentazione della domanda: le domande vanno caricate sulla piattaforma online che verrà attivata sul sito Masaf, a partire dal 16 novembre al 24 novembre; la conferma della data di apertura e chiusura della piattaforma sarà comunicata da apposita circolare del Direttore generale Masaf; per la documentazione, le modalità di presentazione e ammissibilità si veda il decreto. Erogazione del contributo: contributi concessi fino a esaurimento delle risorse stanziate; priorità alle domande presentate dai Consorzi e a quelle presentate dagli stessi per i consorziati».

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