Sono trascorsi ormai 12 giorni da quel maledetto 29 novembre, una tragica serata costata la vita al clochard all’incirca 30enne di cui non abbiamo ancora l’identità. L’autopsia ha acclarato come la morte per asfissia sia avvenuta per mano di terzi, causata da un incendio doloso a Pozzo Dolce. Proseguono a ritmo serrato le indagini da parte degli agenti della squadra mobile della questura del capoluogo, che col loro capo, Marco Graziano, è stato in sopralluogo ancora una volta in città nel pomeriggio di ieri, sulle piste ormai battute da giorni degli stessa senza fissa dimora. Si conferma, dunque l’orientamento da parte della Procura di Larino, che per il tramite del suo vertice, la dottoressa Elvira Antonelli, non si sbilancia, ma fa intendere come gli inquirenti non siano lontano da possibili sviluppi, tutt’altro. Insomma, si procede spediti sulle ipotesi a cui si è giunti dopo l’accertamento irripetibile di matrice anatomo-patologica.

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