«Con tutte le forze che hai, finché puoi vai avanti, ma fallo sempre con onore e dignità, primus inter pares, non perdere mai questo senso, sentirti un cittadino come gli altri, mai sopra gli altri, auguri!». Queste le parole che, abbracciandolo, il governatore Francesco Roberti ha lasciato come testimone al suo delfino, Nico Balice, nell’ideale passaggio di consegne da candidato sindaco tra l’esperienza iniziata nel 2019 e questa tornata elettorale (senza dimenticare, come è stato fatto pubblicamente, l’opera preziosa di traghettamento del vice sindaco reggente Vincenzo Ferrazzano, ieri sera assente perché influenzato). Il centrodestra mostra la forza delle sette armate, tante le liste a sostegno della sfida di continuità che l’attuale assessore all’Urbanistica, Nico Balice, ha lanciato ieri sera, nel suo debutto ufficiale in città, lui dall’autentico cuore giallorosso, anche per tradizione sportiva. Una ventata di entusiasmo che segue le vittorie avvenute dal 2019 senza soluzione di continuità sulla costa, in un bagno di folla assoluto, che amplifica persino quello delle elezioni regionali scorse e delle politiche 2022, nel solco di una filiera istituzionale da blindare. La sede di corso Umberto, la stessa che ha portato fortuna al Governatore e che fu della Lega due anni fa guarda quella che ebbe Roberti nel 2019 e il centrodestra da allora ne ha guadata di strada, riuscendo a confermare e conquistare. La prova di forza, vedremo se sarà anche di coesione, del vernissage è stata evidente, lo hanno ribadito gli stessi intervenuti, il presidente della Giunta regionale Roberti, il candidato sindaco ovviamente, i coordinatori regionali di tutti i partiti (Lotito sostituito da Orazo Civetta), i parlamentari Lorenzo Cesa e Costanzo Della Porta, con un riconoscimento unanime al ruolo di Termoli come traino dell’economia territoriale e allo stesso Roberti come guida politica molisana. Importante continuare a garantire la filiera istituzionale, per far sì che l’azione concentrica e periferica tra Governo, Regione ed enti locali possa produrre i massimi risultati a vantaggio della collettività. Ma quello di Balice è un sogno che si realizza e lui nel prendere in mano microfono e redini della serata esordisce con un «Ciao Termoli, finalmente lo posso dire, non ce la facevo più. La forza che quello che per me si realizza è un sogno di sempre, non vedevo l’ora di farlo, mettermi al servizio della città. Siete voi che mi date la forza e non parlerò più al singolare, vedo le sette sigle che si trasformeranno in tante donne e tanti uomini che saranno pronti a sacrificarsi per il bene comune». Sorrisi, abbracci, strette di mano, persone, candidati, sostenitori, che si ritrovano da una elezione all’altra e humus sembra ampliarsi ancora di più. Nelle parole di Covetta, Vincenzo Niro, Fabio Cofelice, Filoteo Di Sandro, Teresio di Pietro, Michele Marone, Costanzo Della Porta e Lorenzo Cesa il senso di appartenenza a una squadra e a un progetto che si rinnova, ma sempre nel solco di uno spirito d’azione unitario, quello che manca altrove, è stato sottolineato con sagacia. Interventi tutto sommato non fluviali, brevi, per permettere poi l’abbraccio di massa, dentro e fuori, perché tanti sono rimasti giocoforza all’esterno. Ora, come ha ribadito Roberti, ci si muove casa-casa, porta a porta, per conseguire il risultato finale-.

EB

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