Sono trascorsi 9 anni dalla scomparsa prematura del professor Mario Massimo Petrone, con diversi profili, tra gli artefici dell’affermazione e dell’espansione dell’UniMol, sotto il rettorato di Giovanni Cannata. Una figura che resta indimenticabile per il popolo dell’Università degli studi del Molise e ieri pomeriggio, nella sala Adriatico di via Duca degli Abruzzi, in tanti sono riuniti per ricordarlo. Spazi gremiti per un evento speciale intitolato “Una Giornata di Memoria e Prospettive”, perché Mario Massimo Petrone, benvoluto da tutti, stimato docente e pioniere dell’informatica molisana. Il Prof. Petrone ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo accademico e professionale, noto non solo per le sue competenze tecniche, ma anche per la sua capacità di ispirare e guidare colleghi, studentesse e studenti. La comunità universitaria, i professionisti del settore e tutti coloro che hanno conosciuto e apprezzato il Prof. Petrone non hanno fatto mancare la propria presenza, che come in un filo conduttore temporale, ieri, oggi e domani, crede nella realtà accademica e dà lustro a chi ha costruito l’attuale UniMol. Significativa l’immagine dell’ex Rettore Cannata e dell’attuale Magnifico Luca Brunese, che anche in modo simpatico e ironico, mostrando un rapporto cordiale, hanno onorato il passato, ispirato il presente, guardando con fiducia al futuro dell’informatica, in particolar modo a quella dell’Ateneo e del Dipartimento di Bioscienze e Territorio, oltre che una significativa occasione di riflessione sull’impatto e sull’eredità lasciata dal Prof. Petrone all’Ateneo molisano. Al termine dell’incontro è stata inaugurata la nuova aula destinata al Corso di laurea in Informatica nella sede di Termoli, intitolata proprio al Prof. Petrone, come tributo permanente al suo impegno, alla sua passione e dedizione per l’Informatica. Tanti coloro che hanno voluto offrire il proprio contributo di idee, anche chi non ha avuto modo di collaborarvi personalmente, ma hanno compreso quanto importante sia stata la sua impronta, non solo tecnica e di docenza, nell’UniMol, precursore dei rischi legati al mondo cyber. Si respirava un clima di emozione, specie quando Cannata ne ha rievocato le varie esperienze. Ci ha colpito come Cannata ha descritto il Molise, «Luogo dell’anima», regione e territorio non amati da tutti, a dire il vero. Si parla di oltre 20 anni fa, non un’era geologica, ma nel mondo dell’informatica si era come nel paleolitico rispetto a oggi, con Petrone che seppe indovinare ogni tipo di autostrada per rendere al meglio l’evoluzione nei calcoli dell’Ateneo, fino a portarne qui l’Aica, l’associazione di riferimento nazionale. Una manifestazione che ha permesso in senso crossmediale di dare memoria anche di altri perni dell’UniMol che non ci sono più, come Natalino Paone. Oltre all’attuale rettore Brunese e a Cannata (che ora presiede il Pnalm) intervenuta la direttrice del dipartimento di Bioscienze e Territorio, Gabriella Stefania Scippa, il dottor Eugenio Pasquariello, il dottor Pasquale Sorgonà, il professor Antonio Cianfrani e il professor Rocco Oliveto, moderati dal professor Giovanni Capobianco. In platea oltre alla famiglia di Petrone, tanti altri docenti e il numero uno della Struttura, Valerio Barbieri.

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