Della vittoria al concorso per la selezione del nuovo primario di Cardiologia avevamo dato notizia settimane fa, ora è ufficiale anche la data di ingresso e presa di possesso della guida dell’Uoc dell’ospedale San Timoteo. Il cardiologo Gianludovico Magri rientra nell’Azienda Sanitaria regionale del Molise. Vincitore di concorso prenderà servizio il prossimo 2 aprile al San Timoteo di Termoli Soddisfatto il direttore generale Giovanni Di Santo. «Il dottor Magri conosce la nostra Azienda Sanitaria ed il suo rientro – ha sottolineato Di Santo – rappresenta per noi un passo importante, implementando l’offerta in Basso Molise e rispondendo ulteriormente, insieme alle altre professionalità già in forze, alle esigenze delle comunità locali, e non solo.
Un altro tassello nel recupero della mobilità passiva e della implementazione della rete cardiologica emergenziale». «Dopo due anni di assenza – ha commentato il dott. Magri – sono felice di tornare a far parte dell’Asrem con il prestigioso incarico di direttore della Struttura Complessa di Cardiologia di Termoli. Periodo in cui ho avuto la possibilità di ampliare e migliorare le mie competenze lavorando al fianco di figure professionali di primo piano nel settore cardiologico, cardiochirurgico e riabilitativo presso un altro Responsible.
Ora sono pronto a mettere nuovamente a disposizione dell’Asrem le mie capacità e la mia esperienza al servizio della salute dei cittadini molisani».
Il consigliere regionale delegato alla sanità, Roberto Di Pardo, ha così commentato: «Pezzo dopo pezzo, il puzzle si va completando. Cardarelli, San Timoteo e Veneziale stanno tornando ad essere punti di riferimento per i molisani e non solo.
Resta ancora tanto da fare ma, è innegabile, l’inversione di tendenza è evidente. Dopo anni che da Roma, in accordo con il governo regionale, cancellavano e chiudevano gli ospedali. Dopo anni di completa assenza a Roma di chi avanzasse richieste sulla sanità per il Molise, finalmente si torna a fare concorsi per primari e “ridare ossigeno” alla nostra sanità: +45 milioni per 2 anni; + 20 milioni a partire da 2025 (strutturale)». Antonio Greco, da Petacciato: «Un tempo i nostri rappresentanti molisani a Roma avevano il peso politico del nulla, tanto da dover letteralmente incatenarsi per ottenere attenzione dal proprio partito—una scena che, a distanza di anni, resta inspiegabile. Nel frattempo, altri governanti disertavano le assise più importanti, mentre si consumava lo scempio della sanità molisana. Oggi, invece, la catena non è più di protesta, ma di collaborazione solida e concreta: da Roma a Campobasso si lavora in sinergia. La differenza? Oggi i problemi si risolvono, perché chi siede in Consiglio regionale sa riconoscere le criticità, sa dove muoversi e soprattutto come farlo. Pragmaticamente! E questo fa tutta la differenza».