Alle 9.45 di ieri mattina, il porto di Termoli si è unito al grande abbraccio del mondo della pesca italiana per rendere omaggio a Papa Francesco. Le sirene dei pescherecci hanno suonato all’unisono, rompendo il silenzio con un suono carico di emozione e riconoscenza. Un gesto semplice ma profondo, che ha attraversato il mare e il cuore di tutti i presenti.
La comunità marinara di Termoli, profondamente legata al mare e alle proprie tradizioni, ha voluto così salutare un Pontefice che ha sempre dimostrato attenzione e rispetto per i pescatori. Le sue parole, pronunciate il 23 novembre 2024 durante l’incontro con i rappresentanti del settore nella Sala Nervi in Vaticano — «Siete custodi del mare, esempio di solidarietà e visione per il futuro» — risuonano oggi ancora più forti.
L’iniziativa è stata promossa a livello nazionale da Federpesca, Alleanza delle Cooperative Italiane, Coldiretti Impresa Pesca, Fai CISL, Flai CGIL e Uila Pesca, trovando a Termoli una partecipazione autentica e sentita. Un segno di quanto forte sia il legame tra la città, il suo porto e Papa Francesco.
Domenico Guidotti, parlando a nome della marineria termolese, ha sottolineato: «Mai come oggi la marineria è stata così unita. Papa Francesco è stato un nostro riferimento: più volte ha parlato dei pescatori, ribadendo che siamo i custodi del mare, che salvaguardiamo le tradizioni locali. È stato sempre molto vicino a noi. Questa unione oggi non è solo termolese, ma mondiale. L’eredità che lascia è la speranza: finalmente qualcuno ha riconosciuto che i pescatori non sono assassini del mare, ma, anzi, forse gli unici veri garanti della sua salvaguardia.» Anche Fulvia Verlengia, in rappresentanza della Federazione Pescatori Molisani, ha ricordato con emozione l’incontro del 23 novembre: «Papa Francesco ci ha fatto l’onore di convocarci a Roma, ricordandoci che San Pietro era un pescatore. Ha elencato perfettamente tutte le nostre problematiche: dal caro gasolio alle regole sempre più stringenti. E ci ha definiti “prime sentinelle del mare”. È doveroso oggi salutarlo e continuare a pregare per lui.» Durante l’omaggio, non solo i pescherecci hanno suonato: hanno partecipato anche il rimorchiatore Fortitudo, il moto-pontone in mare, le barche della Guidotti Ships e diversi yacht da diporto. È stato tentato anche il suono della storica campana di Santa Caterina: sebbene questa funzioni in modo autonomo, si è sperato che potesse unirsi al commosso saluto collettivo. Il mondo della pesca, fortemente colpito dalla scomparsa del Santo Padre, si è raccolto compatto nel dolore e nella gratitudine. Come ha testimoniato Paola Marinucci, dell’associazione Armatori Pesca del Molise: «La morte di Papa Francesco è una perdita che sentiamo profondamente, come tutti gli italiani e, probabilmente, come tutto il mondo». Non solo, sempre in modo unitario: «In concomitanza con la funzione funebre di Papa Francesco, i pescatori osserveranno un minuto di raccoglimento sulle banchine dei porti di tutta Italia o sulle barche in mare. Un piccolo segno di compartecipazione al lutto e un omaggio semplice nei confronti del pontefice, che ha sempre parlato la lingua degli ultimi, dei senza voce e dei lavoratori». E’ quanto hanno dichiarato in una nota congiunta, le associazioni delle imprese cooperative e i sindacati autonomi dei lavoratori del comparto pesca, rispettivamente Unci e Unci Agroalimentare, Confsal Pesca e Fesica Confsal.
«Esprimiamo il nostro più sincero e profondo cordoglio – continuano le organizzazioni – per la scomparsa di Papa Francesco, che durante il suo cammino pastorale ha testimoniato il valore autentico del Vangelo e la solidarietà tra gli uomini, facendosi portatore, in maniera instancabile e coraggiosa, di un messaggio di pace, di rispetto per l’ambiente e di attenzione per le persone, soprattutto le più umili, principi che i pescatori con la propria esperienza di vita, con le difficoltà affrontate quotidianamente nel lavoro, con il contatto costante con la natura e con la straordinaria bellezza enigmatica del mare, percepiscono come propri e condividono pienamente. Non è un caso che il pontefice abbia fortemente voluto coinvolgere i pescatori, approfondendo i temi e i problemi che li riguardano direttamente, esprimendosi pubblicamente in merito, e nello stesso cammino pastorale, indicendo il giubileo dei pescatori. La nostra speranza – concludono le rappresentanze delle cooperative e dei lavoratori – è che la lezione di Papa Francesco possa germogliare e fortificarsi sempre più in futuro, dentro la Chiesa cattolica e più in generale nella coscienza degli uomini e delle donne e delle persone che, in virtù dei ruoli che rivestono, assumono decisioni importanti per la comunità».