Siamo stati facili profeti, purtroppo. Perché le notizie che arrivavano da settimane, dopo le prime intese per gli esuberi volontari in altri stabilimenti, non lasciavano trasparire speranza alcuna che l’esodo non riguardasse anche lo stabilimento Stellantis di Termoli. Tre giorni fa abbiamo anticipato anche i 200 lavoratori interessati e tali sono, che dovranno uscire entro il prossimo 30 settembre. Una indicazione temporale anche particolare, perché di solito si chiude a fine anno e questo non è un segnale altrettanto tranquillizzante Perché? Semplice, col nodo Gigafactory ancora da sciogliere e il contratto di solidarietà da rinegoziare in estate, non è escluso che da ottobre a dicembre possano aggiungersene altri. Stabilimento, quello di viale Giovanni Agnelli, che subirà un alleggerimento del 10% del personale. Ieri mattina, e segreterie territoriali dei sindacati Fim, Uilm, Fismic, UglM e Aqcf-r hanno raggiunto un accordo con la direzione aziendale e il comitato esecutivo dello stabilimento Stellantis di Termoli. È stata formalizzata una pre-intesa per 200 uscite volontarie, da completare entro il 30 settembre 2025.
L’accordo prevede due modalità di incentivo: una per i dipendenti che non maturano i requisiti pensionistici nei prossimi 48 mesi e una per chi raggiunge la pensione entro tale periodo.
L’accordo raggiunto tra sindacati e direzione aziendale di Stellantis Termoli rappresenta un passaggio significativo per lo stabilimento, specialmente in questo momento di trasformazione industriale.
Si è deciso di favorire 200 uscite volontarie, un’operazione che coinvolgerà operai, impiegati e quadri, con incentivi economici strutturati in base all’età e alla situazione pensionistica. Per i lavoratori che non matureranno i requisiti pensionistici entro i prossimi 48 mesi, l’azienda garantirà mensilità aggiuntive e bonus economici che variano a seconda della fascia di età. Ad esempio, chi ha 55 anni e oltre riceverà 33 mensilità più 30.000 euro lordi, mentre chi ha tra i 40 e i 44 anni avrà 18 mensilità più 20.000 euro lordi.
Diverso è il trattamento per chi si avvicina alla pensione. In questo caso, Stellantis erogherà un incentivo che garantirà un valore pari al 90% della retribuzione lorda, includendo il periodo di Naspi. Inoltre, se il lavoratore ha bisogno di ulteriori contributi per un massimo di 24 mesi oltre la NASPI, l’azienda contribuirà con un ulteriore 70% della retribuzione e il versamento dei contributi necessari per il pensionamento.
Questo accordo arriva in un contesto complesso: la produzione del motore Fire sta per concludersi e il nuovo cambio non arriverà prima del 2026. L’incertezza sull’indotto e la necessità di politiche industriali solide mettono il settore automobilistico di fronte a sfide difficili. La Uilm ha sottolineato che, senza interventi mirati, si rischia un ulteriore ridimensionamento, con ripercussioni occupazionali significative non solo per Termoli, ma per l’intero comparto automobilistico italiano.
Si tratta di una scelta non facile per i lavoratori coinvolti: da un lato, chi è vicino alla pensione potrà affrontare l’uscita con maggiore serenità, dall’altro, per molti questa potrebbe essere un’opportunità per ricollocarsi in un settore ancora in evoluzione.