L’associazione Assoporto Termoli ha ufficialmente indirizzato una comunicazione alle principali istituzioni regionali e locali per denunciare le crescenti criticità che affliggono il porto cittadino e rappresentare le istanze emerse durante un incontro tenutosi il 5 giugno presso la sala consiliare. L’evento ha visto una larga partecipazione degli operatori portuali, uniti da una profonda insoddisfazione per la gestione attuale da parte dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (ADSPMAM).
La lettera sottolinea come l’integrazione del porto di Termoli nell’ADSPMAM, avvenuta con Decreto-legge del 16 giugno 2022, non abbia finora prodotto i benefici attesi. In particolare, Assoporto Termoli lamenta un’applicazione rigida e poco dialogante delle normative e delle tariffe, mutuate direttamente dai grandi porti pugliesi, senza tenere conto delle peculiarità locali. Nonostante l’istituzione di un front-office nel porto, il distacco – geografico e relazionale – tra Termoli e il centro decisionale barese resta evidente e difficile da colmare.
Altro punto critico riguarda l’assetto economico: il porto termolese risulta un asset profittevole per l’Autorità, come evidenziato nei bilanci, ma secondo gli operatori locali ciò non si riflette in investimenti o attenzioni proporzionate da parte della stessa ADSPMAM.
Il documento lancia infine un appello alla Regione Molise e al Comune di Termoli affinché si facciano promotori di una riflessione profonda sull’attuale appartenenza all’Autorità di Sistema, ventilando perfino l’ipotesi di una futura uscita, qualora non si assista a un cambio di rotta sostanziale nella gestione e nel dialogo con gli operatori del territorio.

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