Il presidio ospedaliero San Timoteo di Termoli entra in una nuova fase strategica per la sanità molisana, con due svolte decisive che segnano il rilancio strutturale e gestionale dell’intera struttura. Da un lato, la nomina della dottoressa Francesca Tana come nuova direttrice della struttura complessa direzione medica, dall’altro l’imminente avvio dei cantieri per la realizzazione delle torri dissipative sismo-resistenti, parte del programma “Ospedale Sicuro”. Due interventi distinti ma convergenti, che restituiscono centralità al presidio termolese e tracciano una traiettoria chiara verso un ospedale moderno, sicuro e pienamente operativo.
La nomina della dottoressa Tana è stata formalizzata con la deliberazione Asrem n. 1408 del 27 ottobre 2025, al termine di una procedura pubblica per titoli e colloquio indetta nel novembre 2024. La selezione, condotta dalla Commissione Esaminatrice istituita con delibera n. 1309 del 13 ottobre 2025, ha visto la partecipazione di sei candidati, tra cui Lara Costanzi, Reimondo Petrocelli, Pierpaolo Oriente, Giulio Mascolo e Ciriaco Alfonso Consolante. Dopo la valutazione dei curricula e il colloquio del 21 ottobre, la graduatoria finale ha premiato Francesca Tana con 52,530 punti, davanti a Oriente (51,410) e Costanzi (49,890). L’incarico, quinquennale, sarà confermato al termine di un periodo di prova di sei mesi, prorogabili di altri sei, come previsto dalla normativa vigente.
Originaria di Vasto, classe 1974, Tana ha maturato una solida esperienza nella Asl Lanciano-Vasto-Chieti, dove ha ricoperto ruoli di responsabilità nella medicina preventiva e nella gestione ospedaliera. Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università d’Annunzio nel 2006, si è specializzata in Igiene e Medicina Preventiva all’Università dell’Aquila nel 2011. Durante l’emergenza Covid ha coordinato la riorganizzazione dei percorsi ospedalieri, la riconversione dei posti letto e l’implementazione delle Aree Grigie Chirurgiche e Mediche. Il suo impegno è stato riconosciuto anche dal Rotary Club di Vasto, che le ha conferito il premio “Arti e Mestieri” per il contributo alla salute pubblica e alla coesione territoriale. Figura competente, radicata nel territorio e capace di coniugare innovazione e sostenibilità, Tana rappresenta una scelta strategica per il rilancio del San Timoteo. La sua nomina arriva in un momento cruciale per il presidio termolese, che si prepara ad accogliere uno dei più importanti interventi strutturali mai realizzati: la costruzione delle torri dissipative sismo-resistenti, parte del programma “Ospedale Sicuro” inserito nella Missione 6 “Salute” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). L’intervento, approvato con deliberazione Asrem n. 1316 del 15 ottobre 2025, prevede un investimento complessivo di 4.513.677,50 euro per il primo lotto, di cui 3,9 milioni finanziati dal Pnrr e oltre 600mila euro provenienti da risorse aggiuntive del Ministero dell’Economia e delle Finanze. A questo primo lotto si affianca un secondo, ancora più consistente, finanziato dal Piano Nazionale Complementare (PNC), con un investimento di 10 milioni di euro approvato con deliberazione ASReM n. 1383 del 23 ottobre 2025. Mentre per il lotto Pnrr la consegna dei lavori è già avvenuta e l’impresa appaltatrice sta organizzando le attività propedeutiche all’apertura del cantiere, per il lotto Pnc si stanno completando le verifiche tecniche e amministrative necessarie all’assegnazione definitiva. L’obiettivo è stringente: il completamento dell’intera opera è previsto entro il 2026.
Il cuore dell’intervento risiede nell’adozione di un sistema all’avanguardia per la protezione sismica: il San Timoteo sarà affiancato da torri in acciaio posizionate strategicamente all’esterno e connesse all’edificio a livello di ogni piano. Le stesse saranno equipaggiate con dispositivi di dissipazione dell’energia, capaci di assorbire e smorzare le vibrazioni generate da un terremoto, garantendo la continuità dei servizi anche in caso di eventi straordinari. Un salto di qualità che non riguarda solo la struttura, ma anche la sicurezza del personale sanitario e la fiducia dei cittadini.
«L’avvio dei cantieri per le torri dissipative – ha commentato il direttore generale Giovanni Di Santo – rappresenta un traguardo fondamentale per Termoli e per l’intera sanità molisana. Grazie ai fondi Pnrr e Pnc stiamo garantendo al San Timoteo il massimo grado di sicurezza sismica. Si tratta di un investimento non solo strutturale, ma soprattutto di salute pubblica e di fiducia nelle nostre capacità di risposta alle emergenze. L’obiettivo è chiaro: un ospedale non solo efficiente, ma anche sicuro e pienamente operativo per i cittadini».
L’intervento rientra nel programma “Verso un Ospedale Sicuro e Sostenibile”, una delle linee d’azione più significative della Missione 6 del Pnrr, dedicata alla modernizzazione della sanità pubblica. Il piano prevede la messa in sicurezza antisismica e l’ammodernamento digitale delle strutture ospedaliere, insieme al miglioramento dell’efficienza energetica e ambientale. Per il presidio termolese significa poter contare su un ospedale più resiliente e tecnologicamente avanzato, capace di garantire la continuità dei servizi anche in caso di eventi straordinari e di assicurare un ambiente di lavoro più sicuro per il personale sanitario.
Con la nomina della dottoressa Tana e l’avvio dei cantieri, l’Asrem compie un doppio passo concreto verso la riqualificazione del San Timoteo, restituendo centralità a una struttura da anni al centro del dibattito politico e sanitario per la necessità di adeguamenti strutturali e potenziamento dei servizi. Il presidio, riferimento per tutto il basso Molise e parte della costa adriatica, si rafforza come punto nevralgico del sistema sanitario regionale, capace di coniugare innovazione, sostenibilità e qualità dell’assistenza.
Il rilancio del San Timoteo non è solo un fatto tecnico, ma anche simbolico. È il segnale che la sanità molisana può investire su sé stessa, valorizzando le competenze e mettendo in sicurezza le proprie infrastrutture. È la dimostrazione che, con una guida competente e una visione strategica, anche un ospedale periferico può diventare modello di resilienza e innovazione. EB

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