Cresce l’angoscia per Federico, scomparso da Parma: l’appello della famiglia arriva anche in Molise. Sono trascorse due settimane da quando di Federico Biancuzzi, 45 anni, si sono perse le tracce. È scomparso da Parma domenica 19 ottobre 2025 e da allora i genitori, Clara e Giorgio, vivono sospesi tra la paura e la speranza. Non è la prima volta che l’uomo si allontana volontariamente, ma questa volta la famiglia teme che la situazione possa essere molto più grave. Federico, spiegano i genitori, è una persona fragile, con una sensibilità che lo rende vulnerabile, soprattutto in questo periodo dell’anno in cui le temperature si abbassano e le giornate si fanno più difficili per chi si trova da solo. L’appello lanciato dai Biancuzzi ha ormai superato i confini dell’Emilia-Romagna. Dopo aver sporto denuncia di scomparsa e aver diffuso le immagini del figlio tramite la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”, i genitori hanno chiesto di estendere la ricerca anche al centro-sud. «Potrebbe trovarsi lungo la costa adriatica, forse diretto verso San Giovanni Rotondo», racconta il padre Giorgio, che si è rivolto anche alla stampa locale per raggiungere la zona di Termoli e il basso Molise, luoghi che Federico potrebbe aver attraversato nel suo precedente viaggio verso il Gargano. Alto 1,85, corporatura magra, carnagione chiara, capelli corti castano-grigi, barba corta e occhiali da vista con montatura in metallo: così viene descritto. Quando è stato visto l’ultima volta indossava pantaloni sportivi grigio scuro, maglietta scura a maniche lunghe, gilet multitasche, giubbino con cappuccio e scarpe da ginnastica grigie Decathlon. Forse anche un cappellino con il simbolo “NY”. Con sé aveva soltanto la Carta d’Identità Elettronica, senza telefono né carte di pagamento. Elementi che fanno temere per la sua incolumità, dato che, con il passare dei giorni, il denaro a disposizione potrebbe essere terminato. La famiglia ritiene possibile che Federico si tenga lontano dai luoghi affollati o da chi potrebbe riconoscerlo, scegliendo di spostarsi a piedi o con mezzi pubblici, dormendo all’aperto o cercando riparo temporaneo. Per questo l’appello è rivolto anche a chi lavora o frequenta comunità di accoglienza, mense, parrocchie, stazioni e aree di sosta: «Ogni segnalazione può essere preziosa – ribadisce il padre – anche un semplice avvistamento può ridarci una speranza concreta». L’invito delle autorità è quello di non tentare approcci diretti ma di contattare subito il numero di emergenza 112 o le forze dell’ordine locali, fornendo il maggior numero possibile di dettagli. «Speriamo che questo non diventi un allontanamento definitivo – ha detto con voce rotta Giorgio Biancuzzi –. Federico ha bisogno di essere ritrovato e di ricevere aiuto, prima che la sua fragilità lo porti troppo lontano». Da Parma a Termoli, da Foggia fino alle comunità religiose del centro-sud, la rete della solidarietà si sta mobilitando. In queste ore, l’immagine di Federico continua a circolare sui social e nelle chat di cittadini e volontari, in un tentativo collettivo di riportarlo a casa. La speranza, per Clara e Giorgio, è che presto possa arrivare quella telefonata capace di trasformare l’angoscia in sollievo.

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