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Baby gang o no, in centro è veramente allarme furti. L’ultima incursione di una serie infinita si è consumata nella notte tra venerdì e sabato, in via Alfano, dove già altre due attività commerciali avevano subito l’orda barbarica. Vittima di questo tentato furto con scasso, per fortuna senza bottino per i malviventi, è stata la gioielleria e oreficeria di Daniele Zurro. Un sopralluogo compiuto di giorno deve avere ingannato i malfattori, poiché hanno tentato a colpo di sicuro di portare via l’oro e i preziosi che solitamente vengono esposti nella vetrina esterna. Una grossa mazza da carpentiere deve essere stata usata contro il vetro blindato antiproiettile, infrangendolo, ma una volta creato il buco, la manolesta che vi ha frugato all’interno ha trovato solo picche e non in senso metaforico. L’orafo, infatti, in modo cauto e previdente, quando chiude bottega la sera toglie i gioielli dalla vista di chiunque e cela il vuoto con una tendina. Questo movimento i potenziali ladri non l’hanno saputo cogliere e per fortuna del gioielliere – si fa per dire – l’unico fastidioso cruccio ereditato dallo scampato pericolo sono i danni a cui dovrà far fronte per cambiare il vetro sfondato. Al di là di questo singolo episodio, che in maniera strisciante evidenzia ancora di più l’emergenza micro-criminalità a Termoli, pare sia arrivata davvero l’ora di escogitare qualche misure di prevenzione supplementare al fine di cercare di mettere i bastoni fra le ruote a bandicine e manipoli di delinquentelli, che non riuscendo nemmeno ad agire per loro efficacia stanno deprimendo la volontà di quasi tutti i commercianti.

 

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