L’amministrazione Sbrocca rischia di imbattersi in una crisi finanziaria strisciante…
Per quale ragione il Comune di Termoli ha esteso il pagamento della sosta sulle strisce blu fino a mezzanotte per ben 4 mesi l’anno?
La risposta a questa domanda è insita nella lettera con cui il dirigente responsabile del settore Bilancio e Finanze, Carmela Cravero, ha certificato uno stato finanziario critico per l’ente di via Sannitica, tanto da dichiarare (questo appena il 25 maggio scorso) che fino a quando non saranno superate le criticità rilevate, non saranno apposti pareri di regolarità contabile favorevoli su delibere e determine e non ci saranno ulteriori pagamenti, se non per assicurare l’erogazione di stipendi e la copertura delle rate di ammortamento dei mutui e di altre situazioni indifferibili.
Un fulmine a ciel sereno, dunque, denunciato dal portavoce del Movimento 5 Stelle Nick Di Michele in una apposita conferenza stampa ospitata nella sala di via Cina, convocata repentinamente ieri mattina e tenuta nel pomeriggio.
In soldoni, quasi 6 milioni di euro di fatture scadute giacciono in municipio e il ricorso al credito con l’anticipazione di cassa è stato bloccato – altra tegola non di poco conto – poiché la tesoreria ha rilevato una segnalazione alla centrale rischi per effetto di fatture cedute a società di intermediazione non contestate ai creditori e non liquidate dai settori di competenza.
All’incontro era presente, oltre alla delegazione del Meet-up adriatico, anche il consigliere regionale Valerio Fontana. Di Michele, che ha anche precisato di voler evitare inutili speculazioni, ha voluto rendere edotta la cittadinanza di questa condizione ingessante delle finanze comunali, portando a conoscenza di tutti la lettera inviata dalla Cravero a tutti i dirigenti, al segretario generale, al sindaco, alla giunta, ai revisori dei conti e al nucleo di valutazione.
«Il progetto fabbisogni standard permette il superamento del vecchio criterio della spesa storica, i Comuni dal 27 novembre 2017 avevano a disposizione online il nuovo questionario unico per acquisizione dei dati per i fabbisogni standard e i dati di riparto il cui termine di scadenza previsto il 28 gennaio 2018 – ha divulgato Di Michele – il Ministero dell’Interno ha pubblicato l’elenco dei Comuni inadempienti e nell’elenco c’è anche Termoli. Significa che in caso di mancata restituzione del questionario la procedura per l’applicazione prevede il blocco di pagamenti per l’anno di inadempienza delle risorse spettanti a qualsiasi titolo nei confronti degli enti e da questa inadempienza del Comune c’è stato già un blocco di tutte le somme che dovevano essere riversate dallo Stato. Oltre al deficit di cassa si rischia di paralizzare l’intera attività istituzionale, il dirigente sta certificando che il Comune sta andando in fallimento e lo dice lei stessa con questo documento – rimarca il portavoce del Movimento 5 Stelle – ci sono anche le somme dei mandati emessi per spesa corrente in conto capitale, 12milioni di euro, a fronte di una reversibilità di incasso di 7milioni e mezzo di euro. Le determine di liquidazione di fatture già scadute sono dell’importo di 2milioni 800mila euro, mentre ci sono anche 3milioni 200mila di fatture scadute da gennaio 2017 a maggio 2018 non ancora liquidate, ciò significa che allo stato ci sono 6milioni di debiti che il Comune non potrà pagare per servizi e per tutto quello che i committenti hanno comunque dato, visto che nel fondo cassa giacciono solo 2milioni e mezzo di euro. Inoltre, fatto ancora più grave, il tesoriere comunale non ha ancora accordato l’anticipazione di cassa, poiché l’ente risulta segnalato alla centrale rischi e questo significa che come succede a un cittadino privato che quando non paga delle rate di un mutuo o di un prestito e viene segnalato alla centrale dei rischi anche il Comune è stato segnalato per effetto di fatture cedute a società di intermediazione non contestate ai creditori e non liquidate dai settori di competenza. Significa che qualche fornitore ha retrocesso le proprie fatture e l’ente non è riuscito poi a pagarle, siamo in uno stato di pre-fallimento. Per questo la Cravero alla fine riporta la nota più dolente: ‘si fa presente che alla data odierna ossia il 25 maggio fino a quando non vengono superate le criticità rilevate la sottoscritta non apporrà i pareri di regolarità contabile su delibere e determine e non effettuerà ulteriori pagamenti se non per assicurare pagamenti di stipendi o rate di ammortamento di mutui’. Questo significa che dal 24 maggio il Comune senza riferire nulla ai cittadini che amministra non avrà potuto fare nessun tipo di spesa se non assicurare ai propri dipendenti e alle banche dove sono stati accesi dei mutui le rate dei mutui. La cosa ulteriormente grave – sottolinea Nick Di Michele – è che negli ultimi due mesi sono stati approvati un bilancio preventivo e uno consuntivo e questa documentazione che parte dal 28 gennaio 2018 – perché in quel giorno era prevista la scadenza del fabbisogno standard – fa accendere un campanello d’allarme, ma ci saranno gli organi competenti che dovranno verificarlo perché questa lettera sarà inviata loro, nonostante tendevano a tenerla nascosta. Ora la manderemo alla Prefettura e alla Corte dei conti; se sono stati approvati un rendiconto preventivo e consuntivo c’è qualcosa che non va perché non si possono far approvare due bilanci senza tener conto di quello che c’è scritto e la Cravero lo sapeva benissimo».
Infine, Di Michele riferisce che se non si corre immediatamente ai ripari si bloccherà tutta la macchina burocratica e potrebbe anche saltare l’estate termolese, ma non solo, si paralizzerebbe anche l’ultimo anno di mandato che resta all’amministrazione comunale di centrosinistra.
«Non vogliamo essere uccelli del malaugurio, ma ancora una volta questa amministrazione tende a tenere ben nascoste le proprie inettitudini e inefficienze, questo significa che i cittadini continuano a pagare le tasse ma si troveranno senza nessun servizio e non potranno pretendere nessun servizio perché si dice chiaramente che si continueranno a pagare solo stipendi e mutui. I Vigili urbani sono due anni che non ricevono l’incentivo previsto dal piano sicurezza per l’impegno serale notturno. Politicamente stanno agendo malissimo nei confronti di tutti i cittadini termolesi, perché non ci si comporta così».

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