Finisce in Commissariato di Polizia la disavventura di un residente di Rio Vivo, che infastidito dal movimento di un gruppo di ragazzi che stava alimentando uno dei falò, a Sud del tratto coperto dagli stabilimenti balneari, dove si erano accampati per la serata di San Basso. In realtà, l’uomo – G. M. le sue iniziali – aveva lamentato anche il fatto che i giovinastri avessero preso dei bancali di legno dalla sua proprietà, questo viene fuori dalla testimonianza diretta di altri residenti della zona. Da qui la scelta di scendere sull’arenile, imbracciando un fucile ad aria compressa, per rivolgerla contro la comitiva che tanto fastidio stava arrecando nei dintorni della sua abitazione. Per cercare di dirimere la controversia che stava diventando pericolosa, i 4-5 ragazzi sono stati raggiunti da diversi altri. A questo punto è stato necessario l’arrivo degli agenti del commissariato di Polizia, che hanno messo fine alla vicenda, denunciando alla Procura della Repubblica di Larino il residente. Intanto, proprio sui falò l’evoluzione non è stata quella che ci si attendeva dopo i sopralluoghi delle forze dell’ordine. «Purtroppo fermarli sarà impossibile. Si sono messi più giù verso la seconda e la terza entrata. Le forze dell’ordine ci hanno garantito che pattuglieranno. Stiamo sicuramente più tranquilli dell’anno scorso». Con queste parole, nella serata di sabato, la presidente del comitato di quartiere Rio Vivo-Marinelle, Tiziana Porreca, ci aveva preannunciato come i falò comunque, alla fine, sarebbero stati accesi. Ma cos’è successo nella notte? Qual è stata l’eredità mattutina? Sempre la Porreca, ci ha reso noto che il Comune coi mezzi della TeAm sta pulendo. «Ma quello che lasciano dietro questi falò è inaccettabile. Hanno spostato la location più a Sud. Ci sono stati controlli da parte delle forze dell’ordine e questo è innegabile, ma è chiaro che la situazione sta degenerando ogni anno di più ed è chiaramente uno scempio che va impedito. Inoltre la pulizia straordinaria che si fa il giorno dopo i falò ha un costo aggiuntivo che grava su tutta la cittadinanza e non si parla di spiccioli, ma di diverse migliaia di euro.
Come Comitato siamo grati dei controlli delle forze dell’ordine che per la prima volta dopo la nostra richiesta al prefetto di Campobasso hanno preso atto del pericolo e dello scempio dei falò. Ma evidentemente bisogna studiare bene la situazione perché è inaccettabile che i cittadini e i turisti assistano a questo scempio. Non è più una tradizione, ma un vero e proprio reato. Lasciare la spiaggia così non è tradizione di nessun popolo e nessuno dovrebbe permettere che questo accada». Proprio da Rio Vivo, comunque, è arrivata una nota ufficiale. «il comitato di Rio Vivo-Marinelle ringrazia l’amministrazione Comunale nella persona di Manuela Vigilante con la quale è stato in stretto contatto e che faceva da tramite con la Capitaneria e tutte le forze dell’ordine per gestire la sicurezza durante la giornata di sabato. Fino al pomeriggio presto la situazione era sotto controllo. Purtroppo la festività richiede tanto personale che evidente non era sufficiente ad arginare definitivamente il problema. Si sono impegnati tutti dal Comune, al Comando della Capitaneria, dai Vigili Urbani, i Carabinieri, Guardia di Finanza e Commissariato di Polizia. Come primo tentativo diciamo che siamo felici per essere stati considerati. Per l’anno prossimo ci organizzeremo meglio».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.