Herambiente, la società che gestisce l’inceneritore di Pozzilli, ricorre al Consiglio di Stato per far valere le proprie ragioni negate in prima istanza dal Tar Molise.
Pomo della discordia, la determina del direttore del Servizio valutazioni ambientali della Regione Molise con la quale si esprime parere negativo relativamente all’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per l’impianto di coincerimento di rifiuti non pericolosi denominato “Wte di Pozzilli”.
I legali di Herambiente nei giorni scorsi hanno notificato il ricorso presentato dinanzi al Consiglio di Stato, avverso la sentenza del Tar Molise, contro la Regione Molise, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale del Molise – Arpa Molise Dipartimento provinciale di Isernia, l’Azienda sanitaria regionale del Molise, Consorzio industriale di Isernia-Venafro, Parco regionale storico agricolo dell’Olivo di Venafro, nonché contro il Comune di Venafro.
Perché il Comune di Venafro? Già dinanzi al Tar Molise Palazzo Cimorelli si era costituito in resistenza al ricorso proposto, tramite la propria avvocatura. E anche dinanzi ai togati di Palazzo Spada l’amministrazione Ricci si costituisce in giudizio contro il ricorso in appello presentato da Herambiente, conferendo contestualmente per la tutela degli interessi dell’ente mandato per la difesa all’avvocato Fabio D’Agnone, che si è detto disponibile ad assumere l’incarico.
Questi i fatti: il Tar Molise ha respinto il ricorso di Herambiente, la società che gestisce l’inceneritore di Pozzilli, che ritiene l’Aia emessa dalla Regione Molise troppo restrittiva (l’Aia è un’autorizzazione necessaria per l’esercizio di alcune tipologie di installazioni produttive, tra cui gli inceneritori, che possono produrre danni ambientali significativi. È la procedura in cui si verifica che l’esercizio da autorizzare ha pressioni ambientali limitate, conformi con condizioni prefissate per limitare l’inquinamento).
Inammissibile un altro punto del ricorso (mancanza di interesse).
Sul piano rifiuti, invece, i giudici amministrativi di Campobasso hanno accolto parzialmente il ricorso di Herambientee, stabilendo che gli emendamenti con cui la Regione lo ha modificato sono illegittimi perché dovevano essere sottoposti a Vas (Valutazione ambientale strategica). Pertanto rimane in vigore il piano rifiuti approvato in prima battuta senza emendamenti.
Fu l’allora sindaco di Venafro Antonio Sorbo a costituirsi in giudizio mentre l’associazione Mamme per la salute e l’ambiente organizzò un picchettamento davanti alla sede del Tar a Campobasso in attesa della discussione del ricorso. Ricordiamo che si costituirono contro il ricorso promosso da Herambiente la Regione Molise, il Comune di Venafro, il Parco dell’Olivo, le Mamme per la salute il Comitato Donne 29 Agosto di Acerra, la Codacons, il Comune di Montaquila e la Provincia di Isernia.
Come si ricorderà l’inceneritore di Pozzilli è stato dotato di Aia solamente nel luglio del 2015, dopo anni di attività senza questa importante autorizzazione che pone limiti e restrizioni a tutela dell’ambiente e della salute pubblica.
Scongiurato per il momento la modifica dell’Aia che avrebbe consentito, tra l’altro, alla società che gestisce l’impianto di Pozzilli di bruciare ulteriori 50.000 tonnellate all’anno di immondizia.
Ma ora la palla passa al Consiglio di Stato.

Marco Fusco

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