Momenti di alta tensione quelli vissuti ieri in territorio di Roccaravindola, frazione del Comune di Montaquila. Nel corso della mattinata, infatti, una condotta idrica, che serve l’intera piana di Venafro, è improvvisamente saltata causando un vero e proprio fiume di acqua che ha invaso la zona lungo corso 25 Archi, creando non pochi problemi ai residenti, ai tanti automobilisti in transito nonché alle aziende presenti nell’area.
I disagi sono stati tali da richiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco provenienti da Isernia e degli uomini della Polizia stradale del capoluogo pentro che hanno regolato il traffico in attesa che il problema della perdita della conduttura venisse risolto. Il forte getto d’acqua ha invaso i settori di una nota azienda che ha la propria sede proprio lungo il Corso 25 Archi a Roccaravindola, creando non pochi disagi ai lavoratori che in quel momento erano in servizio e alle prese con i macchinari.
L’incidente ha causato danni e disagi su tutta la piana, dallo scoppio della conduttura principale con allagamento di terreni e piazzali di diverse aziende ubicate lungo tutta la direttrice.
I Vigili del fuoco hanno lavorato alacremente anche con l’ausilio di idrovore per cercare di far rientrare l’emergenza ed eliminare le varie criticità.
Sul posto anche gli operai del Consorzio di bonifica, al lavoro per diverse ore per ripristinare la rottura.
Ma perché è saltata la condotta che serve tutta la Piana? A questa domanda risponde il presidente del Consorzio della Piana di Venafro Raffaele Cotugno: «Dispiace e non poco per quanto accaduto -afferma Cotugno – e non solo in termini di danni e disagi arrecati a cittadini, aziende e operatori agricoli del nostro territorio. Stiamo comunque parlando di una conduttura obsoleta, vecchia di 40 anni che va assolutamente ammodernizzata. Per questo motivo – conclude il presidente Cotugno – il Consorzio di Bonifica ha chiesto i finanziamenti dedicati per mettere in piedi un progetto esecutivo capace di risolvere una volta per tutte, tutte queste criticità che di volta in volta si affacciano all’orizzonte per via di una rete oramai datata e non più funzionale per le esigenze di tutti i consorziati».
M.F.

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